"Convinti che l'inasprimento delle pene non porti alla riduzione dei reati e che bisogna puntare sulla prevenzione, siamo pronti a collaborare con il Governo che ha varato il cosiddetto decreto Caivano convinti che in sede di conversione in legge possa essere migliorato perché, a nostro giudizio, servono interventi anche sul piano sociale e, soprattutto, misure che evitino che le piazze di spaccio si spostino nei comuni limitrofi di Caivano".
Lo sottolinea, in una nota, il Comitato di liberazione dalla camorra dell'Area Nord di NapoliI per il quale "servono finanziamenti per sistemare gli alloggi fatiscenti e restituire dignità a chi abita nel degrado".
"Se arriva una maggiore attenzione verso il Parco Verde - si evidenzia nel comunicato - non possiamo che essere contenti, ma è necessario prestare la stessa attenzione anche al rione IACP di Caivano, dove vivevano le bambine vittime delle violenze sessuali e i loro carnefici, e ai tanti rioni 'difficili' dell'area metropolitana a nord di Napoli, a cominciare dalle Salicelle di Afragola, le 167 di Arzano e Melito, le palazzine di via Rossini a Frattamaggiore e i tanti altri quartieri lasciati nel degrado".
"Al necessario controllo delle forze dell'ordine, che non deve essere temporaneo, va necessariamente associata una maggiore attenzione verso le politiche sociali" ribadiscono i rappresentanti del Comitato che ricordano: "a Caivano, fino allo scorso anno, c'erano solo due assistenti sociali". "Come si può pensare di ridurre il degrado sociale ed economico - prosegono - se non si investe su politiche sociali e istruzione?" "La presenza delle forze dell'ordine è fondamentale, - si legge ancora nella nota - come dimostra la richiesta dello stesso Comitato, esaudita, di avere la Compagnia dei Carabinieri a Caivano al posto della Tenenza, ma non basta, così come non bastano interventi che non incidono in maniera decisiva sulla vita delle persone".