Ministero Salute, è il napoletano Vaia il nuovo direttore generale Prevenzione

Ha guidato lo Spallanzani per tutta l'emergenza Covid

ministero salute e il napoletano vaia il nuovo direttore generale prevenzione
Napoli.  

E’ Francesco Vaia il nuovo Dg Prevenzione del Ministero della Salute. Il decreto di nomina era stato inviato nei giorni scorsi alla Corte dei Conti che ha dato l’ok. Originario di Casandrino in provincia di Napoli, 69 anni, Vaia è attualmente direttore generale dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.

Laureato in Medicina all’Università Federico II di Napoli, specializzato in Statistica sanitaria a Roma, era tra i favoriti per la “Prevenzione” nel toto nomine sulle imminenti decisioni del ministro della Salute Orazio Schillaci.

Vaia succede a Gianni Rezza che ha lasciato la direzione generale nel maggio scorso. 

IL Covid 19 e la lettera di saluto ai collaboratori dello Spallanzani

Il manager sanitario ha guidato con successo il polo infettivologico capitolino dalle settimane precedenti l’inizio della pandemia di Covid-19. Prima di insediarsi nel nuovo ufficio di viale Ribotta, Vaia si è accomiatato dal precedente incarico con una lettera ai suoi collaboratori:

“I vestiti si possono strappare, la pelle no. Questi tre anni e mezzo trascorsi con voi sono ormai la mia pelle, viva, che non riuscirò mai a staccare e soprattutto non voglio staccare. La mia vita, la nostra vita, è cambiata profondamente dal gennaio 2020. Davanti agli occhi in questi momenti mi passano le immagini che conosciamo: la coppia cinese, il 2 giugno con il Presidente della Repubblica Mattarella, le prime vaccinazioni il 27 dicembre 2020, la nostra presenza al G20 con i grandi della Terra. Un riconoscimento unanime del nostro lavoro a livello internazionale. L’affetto dei cittadini, veramente tanto. E tutto questo grazie alla nostra comunità di cui sono stato e mi sento ancora, fieramente, portavoce”.

Le nuove sfide della prevenzione in Italia 

Nel suo nuovo incarico, Vaia dovrà subito sollecitare il rispetto di alcune scadenze piuttosto urgenti: dall’approvazione del nuovo piano vaccinale da parte della conferenza Stato-Regioni alla pubblicazione dell’aggiornamento della raccomandazione 14. Il periodo del suo mandato lo porterà a fare i conti pure con alcune questioni datate, ma divenute indifferibili in seguito alla pandemia: dal rispetto dei livelli essenziali di assistenza (Lea) al potenziamento degli screening oncologici sollecitato anche dall’Europa.

Senza trascurare il coinvolgimento nel potenziamento dell’assistenza sanitaria previsto dalla missione 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che prevede il consolidamento (soprattutto) della medicina territoriale.