Il napoletano Giovanni Muto tra gli specialisti del robot Hugo in urologia

Il professore per primo in Piemonte ha utilizzato questa nuova teconologia di alta precisione

il napoletano giovanni muto tra gli specialisti del robot hugo in urologia

Responsabile del dipartimento di Urologia Maria Pia Hospital di Torino il professore spiega il vantaggio di questo tipo di intervento conservativo e mininvasivo per restituire una migliore qualità di vita. Il ruolo fondamentale del chirurgo.

Napoli.  

Il napoletano prof. Giovanni Muto, responsabile del dipartimento di Urologia a Maria Pia Hospital di Torino (ospedale di GVM Care & Research accreditato con il SSN), è il primo specialista ad utilizzare l’innovativo robot Hugo in Piemonte. Questa tecnologia per la chirurgia robotica è tra le più avanzate attualmente disponibili in campo urologico.

Interventi conservativi e mininvasivi per la qualità della vita del paziente

“Qui a Torino introduciamo il robot Hugo come ausilio per gli interventi in ambito urologico – commenta il prof. Muto – Si tratta di interventi conservativi e mininvasivi, aspetti di primaria importanza per restituire al paziente una miglior qualità di vita. È bene sottolineare però che il robot da solo non esegue l’intervento, è infatti fondamentale il ruolo del chirurgo. Da qui l’importanza di un continuo aggiornamento delle competenze e una formazione specialistica che permette di sfruttare appieno tutte le potenzialità che vengono poi tradotte in benefici per il paziente”.

L’Italia è al terzo posto in Europa, dopo Germania e Francia, per numero di procedure chirurgiche robot-assistite. Anche se attualmente è ancora piccola la percentuale di interventi che impiegano il robot - si stima che sia solo il 3% delle procedure chirurgiche - l’ACOI (Associazione Chirurghi Ospedalieri) auspica che entro 10 anni ci sarà un robot in ogni sala operatoria.

Il robot Hugo funziona con i bracci robotici guidati dal chirurgo e una console di comando

Il robot Hugo, sviluppato da Medtronic, è infatti costituito da due strumentazioni principali: i bracci robotici guidati dal chirurgo che intervengono sul campo operatorio e una consolle di comando posizionata a pochi metri di distanza. Hugo consente l’esecuzione di interventi complessi, prevalentemente oncologici (come il carcinoma prostatico, i tumori renali, dell’uretere e della vescica), ricostruttivi benigni (ricostruzione dell’uretere) e per il trattamento di ingrossamenti prostatici molto voluminosi, riducendo il trauma chirurgico intraoperatorio e post-operatorio per il paziente. La visione in 3D ad alta definizione permette gesti chirurgici ancora più accurati e precisi durante l’intervento, soprattutto nel rispetto di strutture vascolari e neurologiche importanti.

La chirurgia robotica ha dimostrato di offrire risultati significativamente migliori rispetto alle tecniche tradizionali a cielo aperto (richiede un’incisione che espone visivamente organi e tessuti) o laparoscopiche, soprattutto per quanto riguarda il recupero precoce della continenza urinaria e delle funzioni sessuali. Inoltre, la chirurgia robotica offre numerosi vantaggi ai pazienti, come una maggiore preservazione dell'organo, un rischio ridotto di complicanze e un periodo di recupero post-operatorio più breve.

Il robot Hugo costituisce un importante strumento anche per lo sviluppo di una rete di condivisione di dati e conseguenti analisi mediante intelligenza artificiale. Nel robot è infatti incluso un software che registra nel cloud le procedure e consente la condivisione dei video chirurgici attraverso la piattaforma “Digital Surgery”, accessibile ai soli specialisti abilitati all’utilizzo del robot. Questo consente un’interazione e un lavoro congiunto nel perfezionamento della tecnica chirurgica. Ospedali e specialisti possono così attingere da un know-how più esteso sull’utilizzo di questo sistema robotico, contribuendo inoltre al costante aggiornamento del sistema stesso e al miglioramento delle opzioni terapeutiche per i pazienti.