Il polo tecnologico dell'Università Federico II di Napoli a San Giovanni a Teduccio ha ospitato la terza tappa nazionale promossa dal ministero della Pubblica amministrazione. Semplificazione e sfida digitale alcuni dei temi al centro del confronto tra Governo, Enti locali, professionisti e mondo sindacale.
Zangrillo: 350mila assunzioni, sfida enorme per la PA
Il ministro Paolo Zangrillo ha annunciato il piano di assunzioni di qui ai mesi a venire: "Abbiamo fatto uno sforzo significativo nel 2022 che ribadiremo nel 2023 perché in questi 2 anni tra la sostituzione del turnover e le nuove assunzioni andiamo verso 350mila ingressi nella pubblica amministrazione in due anni, è una sfida enorme", ha detto l'esponente del Governo.
Sulle competenze degli assunti ha aggiunto: "Sicuramente sono persone che hanno il potenziale per lavorare nella PA. Quando si entra, ci sono quelli che entrano esperienziati con le competenze che servono per lavorare subito e poi c'è anche un grande lavoro da fare dal punto di vista della formazione dei nuovi ingressi. È la stessa cosa che esiste nelle organizzazioni private: un giovane che entra in un'organizzazione privata deve fare un training on the job deve cercare di acquisire in tempi ragionevoli le competenze per poter essere autonomo. Io combatto questa narrazione di una pubblica amministrazione che è diversa dalle altre organizzazioni del mondo. La Pubblica Amministrazione può fare esattamente le stesse cose che fanno le altre organizzazioni, quindi non c'è una distinzione tra la PA e tutto il resto. Noi dobbiamo essere capaci, anche prendendo spunto dall'eccellenza del privato", il monito di Zangrillo.
"L'autonomia differenziata non penalizzerà il Sud"
A margine dei lavori, il ministro Zangrillo si è detto contrario alle gabbie salariali con stipendi differenziati per i dipendenti del Nord e del Sud. E sull'autonomia ha assicurato: "La riforma, che non è ancora stata dettagliata, prevede una serie di clausole che garantiranno equità, senza provvedimenti che penalizzeranno i territori".
Manfredi: ma i piccoli Comuni sono senza personale
La sfida è quella di attuare i tanti progetti previsti dal Piano di ripresa e resilienza. Per i Comuni, specialmente quelli più piccoli, c'è però da fare i conti con la drammatica carenza di personale. Criticità evidenziata anche dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.
"Oggi parlare del Pnrr ha evidenziato da un punto di vista positivo la grande difficoltà delle amministrazioni, soprattutto dei piccoli Comuni che devono gestire delle complessità e sono sottodimensionati - ha esordito -. Questo non riguarda solo il Pnrr ma anche la gestione dei servizi per i cittadini, quindi finalmente lo con lo sblocco del turn over e la possibilità di nostri investimenti straordinario sul personale sono molto importanti. E' chiaro che ci vogliono risorse perché molti Comuni sono in dissesto o predissesto in tutto il Mezzogiorno. Ma non prendiamo soldi dal ministero, ora la nostra capacità assunzionale, se riusciamo a mantenere i nostri percorsi di risanamento del bilancio ci consente di continuare con il reclutamento. Su alcune cose specifiche sulla sicurezza e sui vigili urbani il trasferimento straordinario fondamentale ci permette di proseguire su reclutamenti", le parole dell'inquilino di Palazzo San Giacomo.
Fiducia per i progetti per Napoli
"Ero molto preoccupato - ha aggiunto Manfredi - al mio arrivo sulla questione progettuale del Pnrr, sulla partecipazione bandi e il reperimento delle risorse. Quella parte però l'abbiamo scavallata perché se confrontiamo Napolicon Milano e Roma siamo perfettamente in linea come risorse pro capite prese dal Pnrr. Ora il tema è la realizzazione delle opere non tutte in capo al Comune perché in alcune si occupano della realizzazione Equitalia e altre agenzie governative"