Occhi grandi e cuore malato: scatta la solidarietà per la piccola Mariarosaria

L'iniziativa per aiutare la piccina affetta da Ltga

occhi grandi e cuore malato scatta la solidarieta per la piccola mariarosaria

Per salvare la piccola di Castellammare serve un nuovo intervento chirurgico al Boston Children's Hospital

Castellammare di Stabia.  

Una gara di solidarietà per aiutare una bambina a superare la grave malformazione da cui è affetta fin dalla nascita e diventare, tra qualche anno, una donna. Gli occhi grandi di Mariarosaria denotano una grande curiosità per la vita, ma anche una forza d'animo non comune in una piccola di appena 8 anni costretta ogni giorno a fare i conti con i limiti imposti da una rarissima cardiopatia congenita complessa, chiamata «trasposizione corretta dei grossi vasi» (Ltga).Per salvare la piccola di Castellammare serve un nuovo intervento chirurgico al Boston Children's Hospital. L'unico centro specializzato al mondo, però, si trova a Boston, negli Usa. Una struttura dove fin dal 2005 si curano queste patologie. Il Boston Children's Hospital vanta già 166 interventi eseguiti come quello cui deve sottoporsi Mariarosaria, mentre nel resto del mondo l'unica strada seguita è ancora quella del trapianto. Ma servono tanti soldi perché gli specialisti dell'ospedale, il cardiochirurgo Pedro del Nido e il cardiologo Gerald Marx, possano operarla. Bisogna mettere insieme circa 350mila euro. Diversi gli eventi organizzati tra il Vesuviano, l'area stabiese e la penisola sorrentina. Si sono mobilitati anche i tifosi della Juve Stabia, della Turris, del Sorrento e del Pompei con raccolte fondi durante gli incontri casalinghi. Domenica prossima, ancora a Sorrento, con il patrocinio del Comune, dalle 10 alle 18, in piazza Tasso, i volontari dell'associazione «Piccolo Grande Amore» di Santa Maria la Carità venderanno le uova pasquali ed il ricavato sarà destinato alle cure della piccola. Si può contribuire anche attraverso il portale «buonacausa.org» nella sezione «Uniti per il cuore di MariaRosaria».