Autonomia, Confapi: legge non va, bisogna tutelare il sud

Il presidente Marrone: a rischio istruzione e sanità, Meridione non può restare indietro

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L'allarme di Confapi

Napoli.  

 

«Il disegno di legge sull’Autonomia differenziata, così com’è, non va. La sua attuazione sarebbe un colpo assestato alle ambizioni di sviluppo del Mezzogiorno d’Italia».

 

È quanto afferma Raffaele Marrone, presidente di Confapi Napoli in relazione alla proposta del ministro Calderoli.

«Con il Pnrr - continua Marrone - l’Europa ha indicato la direzione da intraprendere per il futuro: è necessario ridurre i divari tra il nord e il sud. Con il ddl Calderoli, però, questi divari rischiano paradossalmente di aumentare soprattutto sul fronte della sanità e della scuola. Già ora questi settori, al sud, possono accedere a minori fondi rispetto alle altre zone d’Italia. Se passasse la riforma voluta dalla Lega, sarebbe veramente dura assicurare ospedali e istituti scolastici all’altezza del fabbisogno delle regioni meno sviluppate che sono, peraltro, anche le più giovani.

L’autonomia differenziata può, e deve, essere un’occasione per gestire meglio i fondi e per rilanciare un’area che fino a oggi è stata pesantemente ignorata dal mondo della politica, ma bisogna farlo con oculatezza, intelligenza e soprattutto per gradi. Senza fughe in avanti. Il Paese per ripartire ha necessità di avere una visione unica di sviluppo e non di egoismi».

«Gli esponenti politici del Meridione – conclude il leader delle Pmi napoletane – facciano muro, al di là degli schieramenti, in nome della difesa di una gestione sì efficiente ma anche perequativa delle risorse. Risolvere la questione meridionale non è solo uno slogan ma deve essere una priorità».