Sono stati avviati oggi i sopralluoghi ed il monitoraggio strumentale del cedimento franoso sul costone prospicente la SS270, che pregiudica la circolazione stradale sulla principale arteria dell’isola di Ischia, disposti dal commissario delegato per l’emergenza, Giovanni Legnini.
Sopralluoghi congiunti tecnici-carabinieri
In mattinata, i tecnici dell’Università di Firenze, accompagnati dai carabinieri, hanno potuto accedere agli edifici sovrastanti il costone franato ed installato un sistema di monitoraggio capace, in tempo reale, di segnalare il minimo movimento delle strutture. Gli esperti dell’Università del Sannio e della Federico II di Napoli, insieme ai tecnici della Protezione civile, hanno condotto un sopralluogo sia a valle, che a monte della frana con i tecnici del Comune di Casamicciola e della Città Metropolitana di Napoli.
Obiettivo: superare i disagi
Le valutazioni e i primi esiti delle analisi saranno resi disponibili già domani mattina, e saranno recepiti nell’ordinanza del commissario che disciplinerà, indicando i tempi e i soggetti attuatori, l’intervento di messa in sicurezza. Lo rende noto la struttura operativa all'indomani della frana del 26 novembre che ha devastato l'isola, che ha tra le priorità quella di riaprire la strada in tempi brevi in entrambi i sensi di marcia.
“Ringrazio il direttore della Protezione civile della Campania, Italo Giulivo, che sta attuando gli interventi per la riduzione del rischio residuo, così come tutti gli esperti dei migliori atenei italiani che si stanno adoperando per il ripristino delle condizioni di massima sicurezza nell’isola, il commissario prefettizio Calcaterra, i tecnici del Comune di Casamicciola, la Regione Campania e la Città metropolitana di Napoli, i vigili del fuoco, che stanno assicurando assistenza tecnica e massima collaborazione - ha fatto sapere il commissario Legnini -. La riapertura della SS270 in condizioni di assoluta sicurezza è prioritaria per garantire ai cittadini, già duramente fiaccati dai gravi eventi dei giorni scorsi e da numerose precedenti calamità, la ripresa delle normali attività”.