"I tifosi non devono riunirsi nelle aree pubbliche e devono evitare di isolarsi in zone lontane dall'area portuale della città. Si consiglia vivamente di evitare il centro città. Se decidete di visitarlo sappiate che potreste esere presi di mira per furti rapine o aggressioni" e poi "Consigliamo ai tifosi di scattare una foto del passaporto e della patente di guida nel caso in cui vengano smarriti o rubati".
Questo il messaggio del Liverpool tramite uno dei propri account ufficiali di Twitter, ai tifosi in trasferta oggi a Napoli per la sfida di Champion League. Un messaggio che in sostanza spiega agli inglesi come "sopravvivere Napoli" che ha già diviso l'opinione pubblica tra chi giustifica questi "consigli" alla luce dell'allarme criminalità che si registra, oggettivamente, in centro nelle ultime settimane, e chi invece punta il dito contro gli stereotipi e i pregiudizi che da sempre accompagnano l'immagine di Napoli nel mondo.
Sul caso è intervenuta anche la consigliera regionale Muscarà che invita il sindaco Manfredi ad intervenire: “Hanno sporcato l’immagine della città”
“Il Sindaco Manfredi non può non intervenire dopo la pubblicazione su Twitter da parte della società calcistica, il Liverpool, che dava alcuni consigli ai propri tifosi su come “sopravvivere” nella nostra città, in vista della partita di Champions al Maradona questa sera – dichiara la consigliera del gruppo misto, Maria Muscarà – hanno sporcato l’immagine di un’intera città, frutto di una paura infondata ed esagerata attraverso luoghi comuni da cui Napoli non riesce ad allontanarsi.
La nostra città è stata tra le più visitate in Italia anche quest’estate, con un boom turistico senza precedenti e la voglia da parte delle persone di tutto il mondo di venire a conoscere questa meravigliosa terra così discussa. La domanda però sorge spontanea: qualora il Liverpool avesse dovuto giocare a Milano, avrebbe scritto consigli su come “sopravvivere” nella città lombarda? Ricordiamo che parliamo della città prima per numero di reati ed atti di criminalità organizzata con 8.500 reati ogni 100mila abitanti, con primati di furti automobilistici e nelle abitazioni. È chiaro che questo è il frutto di anni di Fictions come Gomorra, tra le più viste al mondo, che hanno raccontato solo un lato negativo della nostra terra, esasperando ed impaurendo chi magari non ha voglia di informarsi. Certamente, per chi ha visitato l’Inghilterra, anche Liverpool non brilla proprio per pulizia e legalità, ma ogni mondo è Paese. Ricordo qualche anno fa sul The Sun, una delle riviste inglesi più lette al mondo, Napoli fu collocata tra le dieci città più pericolose al mondo e solo grazie alle proteste dei napoletani, di associazioni neoborboniche e della sottoscritta, fu rimossa la settimana successiva. Insomma, i luoghi comuni hanno oltrepassato i confini nazionali grazie ad un lavoro mediatico che vuole Napoli una città sporca e pericolosa, ma che sotto gli occhi di tutti è cambiata specialmente negli ultimi anni anche tra mille problematiche ancora irrisolte”.