Obesi deviati? La replica da Napoli: "Meloni sbaglia: hanno patologie"

Nel mirino dell'assessore Trapanese la leader di Fratelli d'Italia: no a liste di proscrizione

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Non solo per il mio ruolo istituzionale e professionale, ma anche per la mia esperienza di vita, difendo questi giovani fragili, non certo deviati, ma che soffrono di patologie che molto spesso li rendono infelici

Napoli.  

 "Cara Giorgia Meloni il suo post sulle devianze e' gia' di per se' deviante perche' confonde comportamenti antisociali e illeciti con problemi di natura patologica mettendo insieme vittime e carnefici. Una persona obesa non puo' e non deve essere associata a chi delinque".

Lo afferma sulla sua pagina Facebook Luca Trapanese, assessore al welfare al Comune di Napoli e da anni impegnato nel terzo settore per i disabili.

Trapanese, rispondendo alle dichiarazioni della leader di Fratelli d'Italia che accomuna obesita' e anoressia tra le devianze, spiega che "mi sento in dovere - dice - non solo per il mio ruolo istituzionale e professionale, ma anche per la mia esperienza di vita, di difendere e proteggere questi giovani fragili, non certo deviati, ma che soffrono di patologie che molto spesso li rendono infelici ed in condizioni di profonda solitudine. Espressioni che pesano come macigni e che feriscono, mi auguro involontariamente, persone di per se' gia' fragili. Le baby gang, il bullismo, il cyberbullismo sono forme di devianza che devono essere contrastate e nello stesso tempo prevenute attraverso azioni di formazione, informazione e sensibilizzazione anche e soprattutto sui social affinche' non vengano usati impropriamente. Piuttosto le propongo di cambiare il punto di vista della questione: devianti non sono le persone ma i numerosi modelli di "perfezione" (irraggiungibile) che inducono all'anoressia e alla bulimia e che stanno rendendo i nostri giovani infelici a vita. Chi soffre di disturbi alimentari e' una persona malata e come tale richiede rispetto, cura e assistenza. Questo manca".

"Un giovane che fa uso di droghe - prosegue Trapanese - e' debole, solo, poco strutturato, dimenticato e isolato dalla societa'. Piuttosto che fare liste di proscrizioni, mettendo impropriamente insieme vittime e carnefici, sarebbe utile programmare azioni concrete di prevenzione e di contrasto contro le devianze minorili e garantire davvero assistenza e cura ai giovani fragili e alle loro famiglie, troppo spesso lasciate sole con problemi immensi, che pertanto meritano solo rispetto e attenzione soprattutto dalle istituzioni".