Ospedale Cardarelli: "Gravissima criticità". Il caso non è affatto risolto

Lettera dei sindacati al presidente De Luca: "Siamo chiamati a svolgere un compito impossibile"

ospedale cardarelli gravissima criticita il caso non e affatto risolto

"Riteniamo che si debba prendere atto di questo enorme disagio e che occorra assolutamente provare a governare questa fase, in attesa che si ripristini un minimo di stabilità"

Napoli.  

Printo Soccorso, ci risiamo. La tregua dei giorni scorsi, seguita al clamoroso caso delle 172 barelle in Ps con le foto dello scandalo che hanno indignato tutta Italia, è già finita. La situazione è tornata di "gravissima criticità" stando a quanto affermano gli esponenti sindacali di ANPO - AAROI – FP CGIL Medici - CISL Medici - FASSID - FIALS Medici aderente FVM FESMED - UIL Medici. Con una lettera indirizzata al Direttore Generale, al Direttore Sanitario, al Direttore Amministrativo del Cardarelli e al Goernatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, chiedono di adotare provvedimenti immediati per fermare l'esodo di medici dal pronto soccorso. 

Di seguito il testo della missiva: 

"Gli avvenimenti degli ultimi giorni, culminati con le dimissioni in massa dei medici del PS, hanno dimostrato, se ce ne fosse stato bisogno, che le gravissime preoccupazioni, più volte espresse dalle scriventi OOSS negli ultimi anni e più volte reiterate in numerosi documenti ed incontri con la Direzione Strategica, erano tristemente fondate.

Consapevoli del fatto che il Cardarelli è senza ombra di dubbio l’Ospedale di riferimento a cui tutti affluiscono e di questo noi siamo fieri e orgogliosi perché rappresenta un riconoscimento alla professionalità, alla abnegazione e alla indispensabilità degli operatori tutti di questa “”NOSTRA AZIENDA” , che la rete cittadina ospedaliera è ormai da anni agonizzante e che la medicina territoriale non è mai riuscita a dare un contributo efficace, non possiamo comunque sottrarci a riflessioni preoccupanti, che ci spingono a pensare che il “Cardarelli” viene chiamato a svolgere un compito impossibile.

Le scriventi OOSS nell’esprimere piena solidarietà e vicinanza ai medici di PS, ribadiscono l’urgenza di mettere mano a provvedimenti strutturali, che siano nell’interesse dei pazienti e di questo grande Ospedale e che più volte sono stati proposti alla Direzione Strategica.

Il punto di caduta è la grave riduzione del personale medico dovuto all’esodo inarrestabile dei medici dal PS.
L’altro punto critico che consegue alla grave carenza organica è legato agli ordini di servizio, che come è noto sono un rimedio peggiore del male, poiché sottraggono unità alle attività degli altri reparti con la conseguenza che le performances di quei reparti, subiscano un inevitabile peggioramento.

Uno scenario in cui i problemi si avvitano sempre di più senza che si arrivi a nessun miglioramento.

Terzo punto che dà la misura della gravità della situazione è legato ai tempi di attesa del PS.

Con la riduzione delle unità in servizio e l’inevitabile inadeguatezza delle guardie, per i motivi di cui sopra, i codici verdi sono arrivati a tempi di attesa, dal triage alla visita, fino a 12 ore e i gialli fino a 5 ore.

Questi numeri sono molto preoccupanti, se si considera che questi pazienti nell’infinita attesa non vengono rivalutati né presi in carico e che spesso tra i codici verdi si nascondono patologie anche molto gravi. Ancor più grave la situazione per i codici gialli, che si presuppone da triage avere un’urgenza abbastanza alta e che invece vengono valutati dopo ore.

E’ facile immaginare le possibili conseguenze per i pazienti i risvolti medico-legali a ciò collegati.

Il gruppo di lavoro del P.S. OBI non esiste più, se ormai più di un terzo delle ore deve essere assicurato da unità esterne al P.S.

Ecco perché riteniamo che si debba prendere atto di questo enorme disagio e che occorra assolutamente provare a governare questa fase, in attesa che si ripristini un minimo di stabilità. Tenuto altresì conto dell’approssimarsi del periodo estivo, se è evidente, come lo è, che la gestione di questo reparto è del tutto fallita, allora è opportuno che la direzione prenda in mano le redini della situazione, provvedendo a cogestire questo reparto prima che sia troppo tardi.

Se la direzione si deve far carico di garantire più di un terzo delle ore in PS, allora è giusto che entri nella gestione di questo reparto.

Noi crediamo che una proposta potrebbe essere quella di tentare di rendere il turno di PS autonomo con le attuali unità in organico.

In pratica, dovendo la direzione mandare medici in PS, si potrebbe pensare di assegnare l’OBI al piano meno uno alla diretta gestione della direzione sanitaria e per suo tramite ai reparti di medicina, sganciando i medici di Ps dalle guardie di questi reparti. Diventerebbe a tutti gli effetti attesa ricovero e gli internisti in turno

in osmosi con i propri reparti deciderebbero il percorso di questi pazienti.

Con 22 unità il turno di PS può essere a stento autonomo, considerato che occorrono 5 + 5 + 5, quindi 15 medici, 5 per lo smonto e cinque per il riposo, per un totale di 25.

E’ assolutamente vitale, se si vuole governare questa fase, ripartire dalle guardie di P.S., che devono essere complete, e il primario deve esercitare un attento controllo di filtro su tutto quanto si ricovera dal P.S. in OBI o nei reparti.

La gestione dell’obi e dell’attesa ricovero dovrebbe essere a carico dei vari specialisti che in questo momento sono costretti ad effettuare turni in P.S.

Sarebbe opportuno che l’attesa ricovero diventasse una struttura autonoma con una cartella clinica sotto la responsabilità di un dirigente “terzo” rispetto al P.S. e con un pool di medici dedicato con l’obiettivo di portare in un tempo rapido questi pazienti nei reparti.

L’idea è che non devono essere i medici ad andare in ps ma i pazienti ad andare finalmente nei reparti.

Tutto ciò si rende necessario in quanto avremo davanti un periodo non breve in cui l’organico di ps sarà ridotto e non sarà semplice ripristinarlo e dunque, la priorità deve essere assicurare le guardie di P.S. anche in vista dell’incremento degli accessi dei prossimi mesi, con l’obiettivo di fermare finalmente l’esodo dei medici dal P.S".

AAROI Dott. Vito Bossone

ANPO Dott. Ciro Esposito

CGIL MEDICI Dott. Giuseppe Visone

CISL MEDICI Dott. Vincenzo Baldassarre

FASSID Dott. Angelo Rizzo

FESMED Dott. Giuseppe Aragiusto

FIALS Medici aderente FVM Dott.ssa Simona Battimelli

UIL MEDICI Dott. Eugenio Capobianco