Fame di giustizia e sete di verità, presidio a Poggioreale

Ciambriello: nell’epoca dei semafori verdi, rossi e arancioni, il carcere è una zona grigia

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Napoli.  

“Fame di giustizia e sete di verità” è questo l’appello lanciato dal presidio, promosso dalla Pastorale carceraria della Diocesi di Napoli e dal garante campano Samuele Ciambriello, che stamattina dalle 11 si è tenuto davanti al carcere di Poggioreale a Napoli. 

Il garante regionale dei datti ha specificato che “siamo qui oggi per dire che il carcere e la giustizia non possono essere vendetta. Si può coniugare certezza della pena e qualità della pena. C’è un decreto ristoro, facciamo uscire le persone che hanno problemi enormi di saluti, problemi cardiaci, diabetici, facciamo uscire le persone che devono scontare un anno e 6 mei di carcere. Dobbiamo attirare l’attenzione della politica. Agli uomini di governo dico: entrate nelle carceri, ascoltate, vedete e vi accorgerete che nell’epoca dei semafori verdi, rossi e arancioni, il carcere continua ad essere una zona grigia”.

Alla manifestazione ha partecipato anche l’amministrazione de Comune di Napoli, nella persona di Monica Buonanno, assessore alle politiche sociali e al lavoro. 

“Noi siamo presenti sempre e comunque sul tema della detenzione, delle difficoltà che si vivono in carceri sovraffollati e in particolare in questo memento di crisi pandemica come quello che stiamo vivendo - ha detto l’assessore Buonanno - Siamo in continuo contatto con il garante regionale e con quello comunale, con i responsabili e i direttori dei carceri. Oggi simbolicamente abbiamo voluto aprire qui difronte al carcere di Poggioreale, a supporto delle famiglie, un natale di solarità diffusa del Comune di Napoli. Oggi qui portiamo simbolicamente confezione di alimenti per aprire questa campagna di solidarietà diffusa a supporto di chi non ha voce, di chi in queste feste vive amplificando una situazione di disagio”.