"Sono la mamma del latte al plutonio. Mi sento offesa "

Parla la donna citata da De Luca per parlare del caso scuola

sono la mamma del latte al plutonio mi sento offesa
Napoli.  

 "Sono io la mamma della bambina ogm allevata con latte al plutonio. Sono amareggiata. Non sono stata offesa solo io ma un'intera comunita' scolastica". A parlare e' Arianna, la mamma citata in una diretta Fb dal governatore De Luca che, parlando della necessaria chiusura delle scuole per la pandemia, aveva chiamato in causa, nella sua consueta diretta social di venerdì pomeriggio, il caso di una mamma intervistata la quale aveva riferito che la sua bimba piangeva perche' voleva andare a scuola. Una bimba "ogm, allattata con latte al plutonio", secondo De Luca, in quanto unica bimba in Italia e al mondo a piangere per ritornare in classe. "Il presidente - dice Arianna, consulente del lavoro napoletana - e' stato informato male. Non avevo nessuna mascherina fashion come ha detto ma una normale mascherina chirurgica. Forse ha detto cosi' perche' mi ha visto curata e non come in un certo immaginario un po' sessista con cui si intendono le mamme". Poi, aggiunge in riferimento a quell'intervista rilasciata a Sky Tg24 di aver parlato del figlio di 6 anni che frequenta la prima elementare e non di una bambina. "La sera prima aveva detto: 'mamma voglio imparare a leggere'. Avevo solo riferito un episodio che mi aveva lasciato dentro una rabbia profonda". Arianna ha letto del successivo intervento di De Luca con il quale ha chiarito di non aver voluto offendere le mamme, come riportato dall'Ansa. Lei, parlando della vicenda con alcuni media tra cui il Mattino, Repubblica Napoli e il Fattoquotidiano.it aggiunge: "Ho letto, forse e' tornato sui suoi passi, ma non deve chiedere scusa a me, bensi' a tutte le mamme, anzi a tutti i genitori che vivono un momento drammatico e su cui si fa sarcasmo gratuito. Con poche parole e' riuscito ad offendere un intero popolo, quello della scuola". Servirebbero, aggiunge, "risposte, soluzioni come in tutto il mondo in cui lasciano aperte le scuole. Non vogliamo liberarci dei nostri figli e mandarli a scuola ma non vogliamo privarli di un loro diritto. E molte mamme non riescono nemmeno a fare la Dad".