Fase 2, ristoranti e parrucchieri: regole impossibili?

Quattro metri quadrati per ciascun cliente. Chi non ha spazi esterni sarà più penalizzato

fase 2 ristoranti e parrucchieri regole impossibili

Nei negozi di abbigliamento sarà obbligatorio indossare mascherina e guanti per chi prova un nuovo abito

Napoli.  

Ristoranti, bar, parrucchieri, centri estetici e negozi di abbigliamento potrebbero riaprire già a partire da lunedì 18 maggio. Lo ha confermato il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia: "Io spero che con la differenziazione territoriale possano riaprire ovunque, sarà poi responsabilità delle singole regioni avere il quadro dei dati. Se i contagi caleranno - ha sottolineato -, potranno riaprire anche altre cose, se invece saliranno, dovranno restringere. E sarà più facile per tutti, responsabilità e doveri". 

Il problema però restano le regole da seguire. Su questo punto siamo ancora nel campo delle ipotesi. Tra giovedì e venerdì prossimo dovrebbero essere rilasciati i protocolli di sicurezza per la ripartenza dei diversi settori elaborati dal Comitato tecnico-scientifico insieme all'Inail, seguiti poi dalla firma di un nuovo Dcpm che consentirebbe la riapertura delle attività a partire dal 18 maggio in tutte le regioni, ad eccezione della Lombardia e del Piemonte, ancora in piena emergenza Coronavirus.

Le norme da rispettare per la ripartenza, tuttavia, saranno estremamente rigide. 

Per quanto riguarda bar e ristoranti, sarà raccomandato l'utilizzo degli spazi esterni, quando presenti. La capienza dei locali sarà limitata, con uno spazio di quattro metri quadrati per ciascun cliente e due metri tra un tavolo e l'altro. Se siedono allo stesso tavolo e ci sono i separatori in vetro o plexiglass, la distanza tra cliente e cliente potrà essere ridotta anche a un metro e mezzo. Potrebbe essere inoltre obbligatoria la prenotazione, così come l'utilizzo della mascherina per i clienti prima e dopo i pasti. Mascherina chirurgica che, invece, dovrà sempre essere indossata da tutti i dipendenti, sia quelli addetti al servizio ai tavoli sia quelli che lavorano in cucina. Gli esercenti dovranno inoltre mettere a disposizione prodotti igienizzanti all'interno dei locali. Vietati i buffet.

Per i negozi di dimensioni al di sotto dei 25 metri quadrati dovrebbe essere permesso l'ingresso soltanto ad un cliente per volta. Se la porta del negozio è unica, spetterà al titolare evitare che i clienti si incrocino, mentre nel caso in cui ne siano presenti due, una verrà destinata all'ingresso e l'altra all'uscita. Inoltre, nei negozi di abbigliamento, sarà obbligatorio indossare mascherina e guanti per chi prova un nuovo abito. La sanificazione dei negozi dovrà avvenire ogni giorno. Non è chiaro inoltre il punto in cui arrivano al ristorante i gruppi familiari. Pare che il gestore del locale dovrà accertare le generalità dei clienti e che solo i componenti dello stesso nucleo familiare potranno sedersi vicini. 

 

"Se le indicazioni contenute nelle bozze verranno confermate, la metà dei 20mila locali di Napoli e provincia lunedì non sarà in grado di riaprire o sceglierà di non farlo". La previsione nerissima è del presidente di Fipe Confcommercio, Massimo Di Porzio. "Se si riduce del 70% la superficie destinabile ai clienti - argomenta Di Porzio - anche chi deciderà di riaprire, farà fatica a sopravvivere e non potra' mantenere i livelli occupazionali pre-Covid"