"Devo con amarezza constatare che sulla chiusura della villa Floridiana, che perdura oramai da quasi cinque mesi, da quando, per la precisione, il 23 dicembre furono sbarrati i cancelli d'ingresso, a seguito di un temporale che aveva abbattuto alcune alberature, è calato il più assoluto silenzio - esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione, che sta conducendo una vera e propria battaglia per la riapertura dell'antico parco borbonico -. Sembra che oramai tutti, rappresentanti istituzionali in testa, organi d'informazione, ma anche associazioni e cittadini, si siano rassegnati all'idea che l'unico polmone a verde pubblico a disposizione di un quartiere, il Vomero, che conta circa 50mila residenti, debba rimanere chiuso a tempo indeterminato.
All'indomani della chiusura - ricorda Capodanno - inoltrai una nota al Ministero per i Beni Culturali e ambientali, con la quale chiedevo "di far conoscere il cronoprogramma dei tempi necessari sia per la potatura e la messa in sicurezza delle alberature ricadenti nel tratto tra l'ingresso di via Cimarosa e il museo, sia per i lavori di manutenzione e messa in sicurezza del resto del parco. Il tutto auspicando un'accelerazione delle procedure al fine di rendere pienamente agibile e fruibile la villa Floridiana.
La risposta pervenutami, al riguardo, dalla segreteria degli uffici di diretta collaborazione del ministro Franceschini, fu del tutto insoddisfacente - sottolinea Capodanno -. Con tale nota infatti ci si limitava a girare la mia richiesta al Polo museale della Campania, per un eventuale seguito di competenza, senza dare alcun riscontro alle domande poste. In altre parole il Ministero demandava l'intera questione al Polo museale, che già peraltro non aveva risposto neppure a una precedente analoga istanza.
Una situazione di una gravità inaudita - puntualizza Capodanno - tenendo conto del fatto che, per i soli lavori di potatura e di messa in sicurezza dei pochi alberi superstiti nel tratto che va dall'ingresso da via Cimarosa fino al Museo, quindi escludendo gli altri lavori di manutenzione straordinaria, per tornare dunque alla situazione che si registrava prima dell'ultima chiusura, avvenuta dopo il temporale del 22 dicembre dell'anno scorso, lasciando molte aree ancora interdette al pubblico, in una nota trasmessa anteriormente all'emergenza determinata dal Covid-19, si affermava che il loro completamento sarebbe avvenuto entro l'estate. Adesso non sappiamo neppure se questo impegno sarà mantenuto. Comunque, se tutto andasse bene, a fine giugno sarebbero già trascorsi ben sei mesi dalla chiusura, e per la sola riapertura parziale. Un fatto inaccettabile!
Quanto poi ai tempi per la manutenzione e messa in sicurezza del resto del parco - aggiunge Capodanno -, lavori che dovrebbero essere effettuati con i due milioni di euro annunciati fin da marzo 2019, dunque oltre un anno fa, nella nota di risposta ci si era limitati ad affermare che "è in itinere il provvedimento di assegnazione dei fondi necessari", il che farebbe desumere che neppure i fondi fossero già disponibili. La qual cosa comporterebbe poi, tra gara d'appalto, consegna dei lavori e loro completamento, tempi notevolmente lunghi.
Per sollecitare la riapertura del parco - afferma Capodanno - ho anche inoltrato un'apposita istanza al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiedendo il suo intervento sia presso il Ministero dei Beni ambientali e culturali e per il turismo che presso il Polo museale della Campania.
Nel contempo ho promosso una petizione indirizza al Ministro del dicastero competente, oltre che al Presidente della Giunta regionale della Campania e al Sindaco di Napoli, petizione che ha già superato le 270 sottoscrizioni, chiedendo di attivare tutti i provvedimenti del caso per effettuare i lavori urgenti di messa in sicurezza delle alberature, lavori di somma urgenza che non risultano siano al momento ancora neppure iniziati, visto che gli alberi caduti sono ancora a terra nonostante il lungo tempo trascorso, al fine di consentire la riapertura almeno parziale del parco in tempi rapidi, essendo inaccettabile che, con la bella stazione, tanti bambini, giovani, mamme, anziani, famiglie oltre ai turisti, vengano privati dell'unico polmone di verde pubblico a loro disposizione ".