Piano Sud, Nappi: "Il Governo sta partorendo un topolino"

Servono investimenti sulla filiera agroalimentare per creare un unico asse

piano sud nappi il governo sta partorendo un topolino

È indispensabile la riduzione del costo del lavoro lordo in cambio di occupazione stabile, non assistenzialismo a fondo perduto o incentivi a pioggia...

"Dopo mesi di parole e di annunci roboanti, questo governo si avvia a partorire per il Sud un 'piano' fatto solo di luoghi comuni, ovvietà, risorse già appostate da anni e retorica.

Difficile aspettarsi altro, purtroppo, dal governo giallorosso che la sua considerazione per il Sud l’ha già dimostrata nei pochi provvedimenti effettivamente varati in questi mesi, tra un litigio e l’altro", lo dichiara in una nota Severino Nappi, Il Nostro Posto.

"La verità è che non c’era nulla e non ci sarà nulla fino a quando sarà la logica dell’ipocrisia, della doppia morale e dell’incompetenza a governare il Paese. La vera sfida per il rilancio del Sud passa per un patto con il mondo delle professioni, dell’impresa, del lavoro e dell’Università. Bisogna rilanciare  l’edilizia, innanzitutto privata, a partire da un’azione di sistema sul versante della rigenerazione urbana. Ci vogliono misure di sostegno alle nostre imprese per aiutarle a stare sul mercato e ad accedere al credito, non megafinanziamenti magari a fondo perduto per multinazionali straniere.

È indispensabile la riduzione del costo del lavoro lordo in cambio di occupazione stabile, non assistenzialismo a fondo perduto o incentivi a pioggia.

Servono investimenti sulla filiera agroalimentare per creare un unico asse che metta in rete produzione  e trasformazione dei prodotti con l’attività d’accoglienza, premiando le mille aree turistiche del Mezzogiorno e investendo sulla promozione di quelle interne.

Sono indifferibili misure sull’ambiente e i rifiuti, con un’azione che impieghi le risorse sprecate nei tanti carrozzoni clientelari  della sinistra in bonifiche delle aree a rischio e termovalorizzatori di ultima generazione. E prima di tutto- conclude Nappi- ci vuole cuore, cervello e coraggio. Doti che chi è disposto a tutto pur di non mollare poltrone e potere non può avere".