Credenti o meno, natale arriva per tutti a Napoli. Lo si respira, o te lo fanno respirare a forza, nelle strade di ogni quartiere cittadino.
I napoletani convivono da sempre con la confusione e con la poesia, con la bellezza e con l’orrore, in un continuo alternarsi di immagini estreme che rendono Napoli un luogo dal fascino inusuale e diverso rispetto al resto del mondo.
Nei giorni natalizi, sotto la pelle di un popolo che si muove e si sbatte nei confini instabili di una metropoli antica e moderna, si agita un sentimento che fa di Napoli un simbolo del Natale, un simbolo che però è sempre riuscito a non entrare nei cliché tipici di una festa pubblicitaria natalizia.
A Napoli il natale ha i suoi odori, che sono quelli della frittura, del pesce, dello struffolo. Ha le sue immagini che sono quelle del presepe che tanto piaceva a quel Luca Cupiello che Eduardo ha donato alla storia culturale di un intero popolo. Ha le sue ingenue credenze che non si fermano alla nascita di Gesù ma che si intrecciano alla cultura popolare.
La città dei contrasti e degli assoluti, dove non esistono le mezze misure, mostra il natale nelle sue contraddizioni, nei clochard che dormono al freddo nella galleria Umberto proprio davanti alle vetrine delle griffe internazionali, nelle strade che ancora sono sfregiate dai rifiuti che si ammassano, negli angoli bui dove le luci di natale, quelle ufficiali, non arrivano e dove si consumano le trame reali che superano le fantasie delle serie televisive.
Il natale napoletano è l’ironia dei messaggi e dei desideri dell’albero della Galleria che vanno dalla richiesta del “posto fisso” al sogno di poter “mangiare senza ingrassare” fino al rispetto dei diritti umani.
Il natale a Napoli ha anche il volto dei turisti che arrivano e continuano a ripetere “solo i napoletani”, come se per essere parte di questo popolo, bisognasse appartenere ad una continua recita collettiva. Ha il sapore dei disservizi tra il traffico incontrollato, le buche, i rifiuti.
Una città che lascia esplodere ogni giorni le sue contraddizioni e i suoi assoluti in continuo raccontarsi. Una città spesso vittima di polemiche strutturate e organizzate.
Napoli è quella di Eduardo e di Tony Colombo, quella delle bellezze e dei rifiuti, quella della camorra e degli eroi che la combattono.
Napoli è una città che anche a natale prova a definire e ricostruire, in un processo continuo, la sua identità.