Il “fungo” di via Marina non può essere usato per messaggi pubblicitari. Arriva lo stop dal Ministero dei Trasporti in seguito all’esposto presentato dall’unione di associazioni riunite dall’avvocato Brancaccio sotto il simbolo di “Insieme Per Napoli”. Il fungo costa ben cinque milioni di euro, lo scheletro della struttura è già visibile sulla rotatoria di via Marina, all’altezza di corso Arnaldo Lucci. Un grande cerchio del diametro di 22 metri per 11 di altezza.
Nella nota ufficiale si citano gli articoli diriferimento del Codice della Strada e si chiarisce senza ombra di dubbio che «sussiste allo stato un divieto di carattere generale all’ubicazione ed installazione di mezzi pubblicitari in corrispondenza delle intersezioni stradali, incluse le rotatorie stradali». Quella nota è stata girata dal Ministero dei Trasporti al Prefetto di Napoli, Carmela Pagano, e al sindaco Luigi de Magistris.
Da Palazzo San Giacomo l’assessore Calabrese spiega che niente è ancora definito. La struttura secondo il progetto dovrà essere completata con 28 pannelli al led larghi 2,50 mt e alti 2,50 mt . Gli schermi dovrebbero diffondere spot pubblicitari e messaggi di benvenuto in città. L'idea originale era quella di concentrare in un unico posto le comunicazioni pubblicitarie e “bonificare” l'area dai tanti cartelloni 6X3 disseminati lungo la strada. Ora è possibile che in base allo stop del Ministero il comune decida di lasciare unicamente la funzione di landmark, ma è ancora tutto da decidere. C'è da sottolineare che nonostante l'opposizione delle associazioni il cerchio di ferro ha ottenuto anche i permessi dall'ex Soprintendente Luciano Garella considerando la struttura compatibile con l’ambiente.