Dalle prime luci dell'alba Giugliano è blindata. Ottocento rom del campo dell'ex fabbrica dei fuochi sulla Circumvallazione esterna sono stati sgomberati in seguito ad un'ordinanza emanata dal sindaco per gravi problemi di incolumità pubblica. Nel corso del comitato per l'ordine e la sicurezza che si è svolto due giorni fa in Prefettura a Napoli sono state definite le modalità di sgombero di quello che è uno dei campi nomadi più popoloso di Napoli.
Per sgomberare l'area, occupata da moltissime donne e bambini, un vasto spiegamento di forze tra agenti di polizia, militari dei carabinieri e dell'Esercito, Municipale, servizi Sociali del Comune di Giugliano e medici dell'Asl.
Era il 20 giugno del 2016 quando i rom lasciarono l'accampamento di Masseria del Pozzo, quello di fronte alla Gesen, in località Tre Ponti, per occupare il terreno dell'ex fabbrica di fuochi pirotecnici 'Schiattarella', che si trova in una traversa di via San Francesco a Patria al confine tra Giugliano e Qualiano, teatro nel 2015 di un'esplosione dove persero la vita quattro persone.
Durante una delle ultime sedute del Consiglio Comunale, il sindaco Antonio Poziello, aveva annunciato lo sgombero sottolineando che per i rom che avrebbero presentato un regolare contratto di fitto, gli sarebbe stata corrisposta un sovvenzionamento di cinquemila euro messo a disposizione dalla Comunità Europea ed elargito dalla Regione Campania per l'integrazione.
Molti di questi nuclei familiari tuttavia non possono accedere a regolari contratti di fitto non avendo un lavoro contrattualizzato o ben retribuito. Per loro dunque non c'è altra possibilità che spostarsi da qualche altra parte.