Invasione di gamberetti a Ischia, non è inquinamento

Dalle prime analisi della stazione zoologica appare improbabile che sia l'inquinamento la causa

Lo spiaggiamento che si è potuto osservare è un fenomeno anomalo ed episodico, dovuto a particolari condizioni di corrente ascensionale capaci di catapultare sulla riva tali crostacei

Ischia.  

Appare "improbabile" che sia l'inquinamento la causa dello spiaggiamento dei gamberetti nella baia di San Montano dell'isola d'Ischia.

E' quanto emerge dalle prime analisi dei ricercatori della Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli, che hanno permesso di identificare con certezza che si tratta di crostacei adulti di circa 5 centimetri, appartenenti alla specie Meganyctiphane norvegica, meglio conosciuta come il krill del Mediterraneo, che solitamente formano grossi banchi durante il loro ciclo riproduttivo.

Questi organismi sono tipici di ambienti profondi e sciamano nuotando lungo la colonna d'acqua, raggiungendo di notte gli strati più superficiali per alimentarsi. Lo spiaggiamento che si è potuto osservare è un fenomeno anomalo ed episodico, dovuto a particolari condizioni di corrente ascensionale capaci di catapultare sulla riva tali crostacei.

La Guardia Costiera, sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Napoli e del Reparto ambientale marino, attivato dal ministro dell'Ambiente Sergio Costa sin dalle prime notizie sull'evento, ha completato le operazioni di monitoraggio del litorale campano che hanno confermato come il fenomeno sia circoscritto al luogo di primo ritrovamento. I ricercatori inoltre non ravvisano alcun legame con lo spiaggiamento del capodoglio avvenuto lo scorso 24 dicembre, né con altri fenomeni verificatisi a Napoli nei giorni scorsi.

La Guardia Costiera, in stretta collaborazione con la Stazione Zoologica e con gli altri enti preposti, continuerà ad effettuare il monitoraggio delle aree costiere nell'ambito della propria attività d'istituto per la vigilanza e la tutela dell'ecosistema marino.