Pompei Pride. La Diocesi apre: «Rispetto per ogni persona»

La nota stampa. Intanto ieri nuova aggressione alla comunità Lgbtqi: ragazzino omosessuale pestato

Il sedicenne colpevole di indossare una camicia a fiori

Pompei.  

 

di Simonetta Ieppariello

Un invito al rispetto di ogni persona, di chi viene discriminato, quello diffuso in una nota stampa dalla Diocesi di Pompei alla vigilia del Pompei Pride di Sabato.

«In sintonia con la propria storia di solidarietà ed accoglienza e secondo l'insegnamento del Papa, la Chiesa di Pompei, in riferimento alla manifestazione in programma il 30 giugno, conferma l'impegno per il rispetto di ogni persona e di quanti si trovano in situazioni di discriminazione». Lo si legge in una nota diffusa dalla diocesi di Pompei riferendosi al Pompei Pride.

«Nella circostanza, si richiamano le parole di Papa Francesco nella recente Esortazione Apostolica Amoris Laetitia: Ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione, particolarmente ogni forma di aggressione e violenza. Il Papa desidera che coloro che manifestano l'orientamento omosessuale possano avere gli aiuti necessari per comprendere e realizzare pienamente la volontà di Dio nella loro vita« (n. 250)», prosegue la nota.

Un passaggio importante per la storia religiosa e culturale italiana, che avviene in un momento di forte tensione politica sui temi dei diritti in Italia. «D'altra parte, come Papa Francesco chiarisce, non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglià (n. 251). La famiglia umana come immagine di Dio, uomo e donna, è una sola. È una sola (16 giugno 2018)». Sempre in merito alla manifestazione, «se un auspicio può essere espresso, esso non può che riguardare il rispetto delle convinzioni dei credenti, anche attraverso modalità e gesti che caratterizzano le manifestazioni a Pompei, città di fede e cultura», conclude la diocesi.

Attese nella città mariana oltre 5mila persone, per la marcia dei diritti e della laicità, in cui sfilerà la comunità Lgbtqi, ma anche referenti di Rom e Palestinesi.

Ma solo poche ore prima a Napoli si è consumata l’ennesima aggressione ad un giovanissimo omosessuale. Una camicia floreale ritenuta troppo vistosa. Questa la colpa di un 16enne napoletano che, all’uscita dal Parco della Floridiana, è stato insultato volgarmente da un 30enne, preso a calci e pugni, minacciato di morte.  A denunciare l’accaduto Non una di meno – Napoli sulla pagina Facebook.

“Ero in compagnia di mio cugino, stavamo uscendo dalla Floridiana, quando sul viale principale incrociamo un ragazzo sulla trentina, che senza nessun tipo di interazione, inizia ad insultarmi per la mia camicia, poi mi da’ del r(…)e- Io non gli do retta, non rispondo perché la mia camicia è favolosa, e continuo a camminare. Lo stronzo però mi raggiunge e con uno schiaffo seguito da un pugno, mi manda a terra e inizia a colpirmi ripetutamente con calci mentre urlava TU NON SAI CHI SONO IO, TI SPARO E TI FACCIO MORIRE QUA A TERRA! Tutto questo davanti a delle persone che non intervengono. L’unica cosa che sanno dire è: non lo prendere a calci, che poi si rompe.” a quel punto mi intima di andarmene e così faccio, sperando che mio cugino sia lontano, si sia salvato almeno lui." 

Non Una Di Meno Napoli ribadisce oggi ancor più forte il suo carattere antifascista, antirazzista e antisessista: sentiamo il bisogno di leggere in una prospettiva di più ampio margine, non resteremo zitt*, non resteremo a casa, ci riprendiamo ogni giorno lo spazio, le strade, indecorose più di prima”.

Ferma condanna è stata subito espressa dal presidente di Arcigay Napoli Antonello Sannino: «Ennesima e vile aggressione omofoba nella Floridiana di Napoli denunciata da Non una di meno. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza concreta al ragazzo, vittima di violenza e odio, e ringraziamo Non una di meno per la denuncia pubblica.

I fatti raccontati ci spingono ancora una volta a chiedere l'immediata discussione della legge regionale contro l'omotransfobia, ferma imperdonabilmente da troppo tempo alla VI° Commissione Regionale presieduta da un esponente del Partito Democratico, Tommaso Amabile.

Invitiamo tutte le cittadine tutti i cittadini libere/i a fare fronte comune contro l'intolleranza e l'odio, sabato 30 giugno, a Pompei per il Pride. Solo l'alleanza tra le forze democratiche, civili, libere di questo Paese possono creare un argine vero alla deriva violenta, razzista, misogina e omotransfobica dell'Italia. Occorre da subito di partire nelle scuole e tra i giovanissimi/e per ricostruire una nuova cultura dell'accoglienza e del rispetto di tutti e di tutte».