Ha deciso di farsi raccontare attraverso la penna di Tina Marasca. Nella città di Benevento Sossio Aruta ha lasciato l’orma indelebile di chi ha saputo farsi conoscere e amare. Sempre e comunque. A settembre il suo libro sarà presentato nella sua città d’origine, Castellammare di Stabia. Una carrellata di ricordi, emozioni e successi tra Cervia, Benevento e Castellammare. Lui, il re leone, che ha trovato spazio di recente anche sui troni di “Uomini e Donne” si racconta a cuore aperto “perchè il racconto dell’uomo, dello sportivo, del personaggio arrivi senza filtri come una sorta di scrigno di ricordi ai miei adorati figli”. Spiega così a chi gli chiede il perché di questa sua fatica letteraria.
47 anni, nativo di Castellammare, Sossio calca i campi di calcio fin dal lontano 1988. 25 squadre in carriera nel corso della sua lunghissima avventura e oltre 300 gol tra Professionisti e Dilettanti. Nel 2005, con Ciccio Graziani in panchina, partecipa con successo al reality “Campioni, il sogno” indossando la maglia del Cervia. Inizia lì la sua seconda vita, quella vissuta tra calcio e spettacolo.
Non smette mai di stupire Sossio Aruta, indimenticato bomber giallorosso, ormai volto noto della tv. Il Re Leone, come tutti lo chiamano, si racconta in questo piacevole scritto autobiografico “Yo soy un pajaro... Io sono un falco... Questa maglia… è storia”. Spiega anche perché ha scelto questo titolo, attratto dall’idioma argentino di un suo giovane compagno di squadra proprio nel Benevento dei primi anni duemila, Fernando Screpis. Fu quel ragazzo di Buenos Aires a chiamarlo per primo così: “Sei come un pajaro, come un falco”, gli urlava. E lui adottò subito quel soprannome, lo portò con sé per l’Italia, fino a farne diventare il titolo del suo libro.
Un libro verità con tutto il bagaglio di esperienze vissute, le squadre, le avventure. «Dentro c’è tutto: le cose belle e quelle brutte, le vicende dolorose e pesanti, i tradimenti e gli amori».
Il racconto di una vita che non può prescindere dalle città che ne hanno segnato la storia, la sua Castellammare, Cervia, Ascoli, Fermo. E poi Benevento, che nella sua vita riveste un ruolo speciale, un rapporto cerebrale con la città, di amore viscerale coi tifosi. Non sa spiegare perché, è accaduto qualcosa di magico all’ombra della Dormiente, come quando ci si innamora di una donna. Stregato dalla città delle streghe. Capita. «Mi piace presentare il mio libro con queste parole forti: è tutto fottutamente vero. Ci sono io, Sossio, vittima e carnefice. Uomo e personaggio. Calciatore e uomo di spettacolo”. Una vita spericolata che è valsa la pena di essere raccontata. E che non si può non leggere.