Nel bar della camorra uno sportello antiracket

Inaugurato il Circolo Intercomunale della legalit, progetto di riconversione di un bene confiscato

Castellammare di Stabia.  

«E’ una giornata straordinaria per Castellammare di Stabia: un bene confiscato alla criminalità viene restituito alla città ed in particolar modo a quelle associazioni che sul territorio fanno attività di prevenzione e soprattutto di sostegno alle imprese. Andiamo a colpire la criminalità soprattutto nell’aspetto economico. Uno sportello antiracket e antiusura che avrà il compito di permettere agli imprenditori vittime di usura di poter riprendere un’attività normale e ritornare a produrre ricchezza sana per il nostro territori». Queste le parole di Antonio Pannullo, sindaco di Castellammare di Stabia, a margine del convegno che si è svolto presso l’aula consiliare di Palazzo Farnese per illustrare le attività del Circolo Intercomunale della legalità, che sarà gestito da SOS Impresa, insieme al Comune e che sarà ospitato in un bene appartenne alla criminalità organizzata.

«Quello che era il “bar della camorra” diventerà il luogo dove vi sarà l’applicazione tra le prime in Italia di uno strumento innovativo di antimafia civile e interistituzionale. “Un progetto, fortemente voluto dalla commissione prefettizia per rafforzare l’applicazione di politiche integrate di sicurezza sul territorio, e che è stato sostenuto fin dall’inizio del mandato da tutti i componenti dell’Amministrazione che rappresento», ha spiegato il sindaco.

Non è il primo bene confiscato alla criminalità che viene restituito alla città come fa notare il vice sindaco Andrea Di Martino. «Nel bene di Corso Garibaldi verrà allocato il circolo della legalità che oltre a svolgere una funzione di contrasto all’usura e al racket dovrà promuovere una cultura della legalità. Perché la mafia si contrasta con gli arresti e i processi, ma anche con la cultura dell’antimafia».

Al convegno ed al successivo sopralluogo al bene hanno preso parte anche il presidente di SOS Impresa, Luigi Cuomo, associazione che insieme al Comune gestirà lo sportello e lancia un appello soprattutto alle vittime di usura e racket: «In queste zone si denuncia troppo poco, l’attività dello sportello ha come finalità proprio quello di incentivare e sostenere azioni di prevenzione del fenomeno dell’usura e del racket, ma anche di dare sostegno ed accompagnare le vittime alle denunce».

Per Franco Malvano, commissario regionale antiracket e antiusura: «Oggi si realizzano due obiettivi: l’utilizzo di un bene confiscato e uno centro di riferimento per contrastare usura e estorsione. Un fatto estremamente positivo».

Nel Circolo della legalità che nascerà in questo locale saranno svolte diverse attività: tra queste ricordiamo; incentivare e sostenere azioni di prevenzione del fenomeno dell’usura e del racket; accompagnare le vittime alle denunce; costituirsi parte civile nei processi per estorsione ed usura; promuovere iniziative culturali tese a diffondere i temi della legalità democratica nelle scuole e nei luoghi di cultura; promuovere iniziative tese a diffondere la cultura del riuso sociale dei beni confiscati e volte al recupero della memoria delle vittime innocenti di criminalità; promuovere iniziative tese a rinsaldare il patto sociale tra cittadini ed istituzioni per un fronte civile antimafia.

Al convegno erano presenti anche gli esponenti locali e provinciali di Libera, il primo dirigente della Polizia di Stato Eustachio Maurizio Casamassima, in rappresentanza del prefetto Domenico Cuttaia (Commissario Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura), e una rappresentanza di alunni delle scuole superiori del territorio.