«I morti innocenti di camorra sono troppe ferite aperte nella pelle delle nostre città». Così il sindaco di Torre Annunziata, Giosuè Starita, intervenuta questa mattina alla scuola Siani in occasione della manifestazone cittadina per commemorare le vittime di camorra. Un evento al quale hanno partecipato tutte le scolareche torresi.
«I morti innocenti di camorra chiedono giustizia, vogliono che le pistole tacciano, che possano riposare in pace. E necessario che non vengano dimenticati. Per questo, il 21 marzo, primo giorno di primavera, anche per legge italiana è la "Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie". La Camera ha approvato all’unanimità l’istituzione della giornata per ricordare le vittime di tutte le mafie; una celebrazione che ha reso norma l’iniziativa che già da vent’anni si svolgeva grazie all’Associazione Libera!.
«Noi non dimentichiamo Matilde Sorrentino, non dimentichiamo Giuseppe Veropalumbo, non dimentichiamo tutti gli uomini e le donne senza colpa che sono state uccise dalla camorra. Per questo alle vittime innocenti di camorra intitoleremo una strada, quella di via Castello, dall'intersezione con via Bertone e via Roma. Per ricordarli, sempre. Perché la nostra azione sia sempre improntata alla lotta a tutte le mafie, alle corruzioni, alle illegalità e alla povertà».
«Coltivare il ricordo di quanto accaduto - ha aggiunto il sindaco Starita - serve sempre da sprone perché certe cose non accadano più, e si creino le condizioni sociali per scongiurarle. A ragazzi delle scuole di Torre, riuniti per questa giornata all’istituto Siani, ho ricordato che la vera risposta alla camorra è quella di fare, ognuno di noi, il proprio dovere. Essere buoni cittadini, rispettare le regole, sempre. Questa è la vera essenza della democrazia, da qui parte tutto. Piantare questo seme nei bambini è la cosa più importante che ci permetterà, presto, di sconfiggere la camorra e il malaffare».