«Abbiamo paura. Il Comune faccia qualcosa, quanto meno ci tranquillizzi sui rischi di un possibile contagio». Lo dice ai nostri microfoni uno dei tanti pensionati che, approfittando della bella giornata, ha deciso di trascorrere la mattinata in piazza, a Palma Campania. L'amico, al suo fianco, rincara la dose: «Non ci sono controlli. Siamo invasi dai bengalesi. In un'abitazione vivono decine di persone, con gravi ripercussioni di natura igienico-sanitaria».
E' psicosi tubercolosi nel comune napoletano dopo il caso di un 21enne del Bangladesh che è stato ricoverato con i sintomi della pericolosa patologia. I cittadini hanno paura. Temono un possibile contagio, nonostante sia scattata immediatamente la profilassi da parte dell'Asl competente territorialmente. La gente è arrabbiata, oltre che preoccupata. Esausta per un fenomeno, quello dell'arrivo degli stranieri, che non tende ad arrestarsi. Oltre 1000 i bengalesi censiti anagraficamente al Comune. Ma se ne contano almeno 4mila in più tra irregolari, senza fissa dimora e "ospitati". Un terzo rispetto alla popolazione complessiva (Palma Campania conta poco più di 15mila abitanti, ndr). Inevitabili i problemi di integrazione: dal mancato rispetto delle norme sulla differenziata allo sfruttamento lavoratorivo nel sistema del caporalato.
In tutto questo, gli strali dei cittadini sono rivolti principalmente sul sindaco e l'amministrazione comunale, accusati sovente di lassismo. Siamo stati in municipio dove abbiamo incontrato il primo cittadino. Sfiduciato e furioso Vincenzo Carbone che, per prima cosa, ci mostra i carteggi che dal 2013 intrattiene con Prefettura e Ministero. «Altro che lassismo, io non so più a chi santo rivolgermi», tuona Carbone. «Ho evidenziato il problema in tutte le sedi competenti, ho sporto denuncia, rischio tutti i giorni di essere aggredito dai miei concittadini sempre più esausti, e mi sento solo. Lo Stato dov'è?».
Nel servizio, andato in onda nel tg di OttoChannel 696, le voci dei cittadini di Palma Campania.
Rocco Fatibene