C'era chi andava a fare la spesa e chi si portava il cane a passeggio, chi prendeva il caffè al bar e chi si organizzava con il coniuge per le commissioni della giornata. Tutti spiati dai Carabinieri. Tutti intercettati dalle telecamere posizionate sugli apparecchi marcatempo posti al piano terra della casa municipale. L'occhio elettronico, per l'esattezza, era nascosto all'interno del vano di una luce d'emergenza.
Al Comune di Nola l'assenteismo era la prassi per un terzo dei dipendenti, 63 in tutto: questa, almeno, è l'ipotesi della Procura che ha emesso gli avvisi di fine indagine dopo un lavoro durato due anni. Oltre 400 gli episodi filmati e finita all'interno del fascicolo d'indagine siglato dal pm Paolo Mancuso.
Per la verità, dei furbetti al cartellino a Nola si parlava da tempo, al punto che l'Amministrazione Comunale aveva promosso un'inchiesta interna, affidata al Comando di Polizia Municipale. Gli agenti agli ordini del comandante Luigi Maiello, di impiegati infedeli ne avevano individuati altri 21. Per qualcuno già sotto scattate le prime misure cautelari, quella dell'obbligo di firma. Ecco perché il commento del sindaco Geremia Biancardi non è duro, ma durissimo. «Tolleranza zero contro i furbetti del cartellino - ha tuonato il primo cittadino nolano ai microfoni di OttoChannel 696 - Vigileremo sulla corretta applicazione delle sanzioni amministrative chiedendo che le pene siano massime sotto il profilo della severità. E' giusto e doveroso dare un esempio in un tempo di crisi economica ed occupazionale. Ci sono tanti giovani diplomati e laureati che non riescono a trovare un lavoro. Chi non fa il proprio dovere, offende loro e lo Stato».
La condotta infedele degli impiegati comunali, come d'altronde era logico aspettarsi, indigna - e non poco - i cittadini di Nola. Siamo stati nella città bruniana e abbiamo ascoltato la voce della gente incontrata per strada. La rabbia è davvero tanta. C'è voglia di giustizia e si chiede al sindaco di cacciare dal Comune gli impiegati infedeli. Sentite cosa rispondono queste persone ai nostri microfoni...
Rocco Fatibene