"Qualcuno, forse anche il nostro presidente Emiliano o il presidente della Regione Campania, potrebbe dire: cosa c’entriamo noi consiglieri regionali pugliesi con le vicende di Nola? Invece, c’entriamo eccome. In campo, con una dichiarazione congiunta, i consiglieri regionali dei Conservatori e Riformisti Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola.
"Quello che è accaduto a Nola potrebbe accadere in forme analoghe o diverse in qualsiasi ospedale della Puglia perché c’è un’incapacità palpabile ed innegabile del centrosinistra al governo delle Regioni nella programmazione, organizzazione e direzione dei servizi sanitari che espone i medici e gli operatori sanitari ad operare in precarie condizioni di sicurezza per se stessi e per i pazienti assoggettati anche a turni massacranti pur di soccorrere, ripristinare e mantenere le funzioni vitali dei pazienti che giungono alla loro osservazione o che comunque richiedono cure urgenti. E, quando succede l’irreparabile, come da noi in Puglia accadde con le otto morti nell’ospedale di Castellaneta, ad essere chiamati a rispondere sono gli anelli deboli della catena ovvero i medici e gli operatori sanitari. Operatori sanitari che sono stati assolti per i fatti di Castellaneta mentre, chi doveva rispondere delle sue azioni troneggiava sui media con il suo indice accusatorio pronto a trovare il capro espiatorio.
Proprio come in Camapania e come spesso, anche se non sempre, succede da noi. Le colpe non sono mai state di Vendola ieri così come non lo sono mai oggi di Emiliano che è anche assessore alla Sanità. Le colpe sono sempre di altri, o degli anelli più deboli come i medici e gli operatori sanitari o di categorie impersonali di soggetti giuridici come lo Stato, l’Europa, i Comuni, le lobbies ecc.. Per questo ai medici e agli operatori di Nola esprimiamo solidarietà e vicinanza dicendo loro di lottare e di gridare contro i potenti perché alla fine c’è sempre un giudice, foss’anche a Berlino, che renderà giustizia. Infine, confidiamo sempre nel giudizio popolare che una buona volta ci libererà di una sinistra inetta, incapace e giocherellona sui social e sui media, ambiziosa di carrierismo politico e avida di potere."
Redazione