Rischio Vesuvio, anche Napoli trasmette alla Regione il piano di evacuazione. Un documento sollecitato dal Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che nelle scorse settimane aveva ammonito i comuni della zona rossa inadempienti. Il capoluogo era fra questi, insieme ad altri 7 municipi del vesuviano.
Il piano di evacuazione della città di Napoli prevede il trasferimento di 40mila persone, vale a dire i cittadini che vivono tra Ponticelli, San Giovanni e Barra. Per loro destinazione Lazio. Tre i punti di raccolta: in via delle Repubbliche Marinare (presso il campo Caduti di Brema), in via Bartolo Longo (presso la stazione della Circumvesuviana) e in via Argine (presso lo stadio Ascolesi). Da qui, entro 72 ore, l'evacuazione totale in treno verso il Lazio.
Negli altri comuni del Vesuviano, intanto, è polemica. I sindaci chiedono la rivisitazione dei piani di evacuazione che prevedono il gemellaggio delle popolazioni con le Regioni terremotate. Si tratta di Bacoli, 27mila abitanti, gemellato con Umbria e Marche; Poggiomarino, 21mila abitanti, gemellato con le Marche; San Gennaro Vesuviano, 12mila abitanti, gemellato con l’Umbria; Terzigno, 17mila abitanti, con l’Abruzzo. Praticamente, dalla padella alla brace. Da un'emergenza si passerebbe ad un'altra. E sarebbe ancora più difficile convicere i cittadini a lasciare le proprie case perché alla paura degli sciacalli si aggiungerebbe un ulteriore rischio per la propria incolumità.
Dunque, amministratori in prima linea per chiedere la rivisitazione dei piani di emergenza. Tra questi il sindaco di Poggiomarino, Leo Annunziata, che in un'intervista telefonica nel corso del tg di OttoChannel, ha espresso tutte le sue preoccupazione per la destinazione assegnata alla sua comunità, le Marche, in caso di eruzione del Vesuvio. Sentite cosa dice la fascia tricolore...
Faro