di Luigi Mainolfi
I film di Alfred Hitchcock, quelli tratti dai romanzi di Agatha Christie e quelli aventi come detective il Tenente Colombo, la Signora in giallo e Padre Brawon hanno fatto maturare in me la convinzione che per avvicinarsi alla verità , non bisogna fermarsi alle prime cose che si vedono o che si ascoltano, ma approfondire la conoscenza delle persone e delle circostanze che le determinano.
Per interpretare le vicende politiche ed economiche internazionali, nazionali e territoriali, bisogna leggerle come se si leggesse un romanzo giallo e guardarle come se guardassimo un film giallo. Dal 7 ottobre, leggiamo e ascoltiamo considerazioni sulle conseguenze dell’attentato posto in essere dai terroristi di Hamas, contro Israele. Ogni giorno si aggiunge un particolare che indebolisce le argomentazioni del giorno precedente, mentre si allarga il numero dei Paesi, che sono interessati all’esito del conflitto.
Solo pochi giorni fa, abbiamo letto che l’Iran ha finanziato Hamas con 100-150 milioni di euro l’anno, nell’ultimo biennio, per comprare armi e stipendiare migliaia di miliziani. Ultimo bonifico, 4 giorni prima dell’atto terroristico. Inoltre, dall’esplosione del conflitto Hamas – Israele, si parla sempre meno del conflitto Russia-Ucraina. Abbiamo letto dei buoni rapporti tra la Russia e l’Iran e altri Paesi islamici, che sono contro Israele.
Il fatto che il Presidente dell’Ucraina sia ebreo e goda dell’appoggio di Israele e degli Stati Uniti, può aver indotto Putin a cercare di indebolire il loro sostegno all’Ucraina, impegnandoli in un altro conflitto. Per tentare di capire la ragioni profonde del conflitto Hamas-Israele e le ragioni degli Stati che aiutano i belligeranti, bisogna capire le ragioni che li motivano e inquadrarli nel dinamico cambiamento dei rapporti economici esistenti nel Mondo attuale. Il passaggio da un mondo composto da Stati con la propria cultura, la propria visione del futuro e l’esigenza di rapporti diplomatici, ad un mondo in cui gli interessi del mercato influenzano i comportamenti degli Stati, è difficile prevedere gli avvenimenti e individuare i responsabili delle degenerazioni.
Se passiamo alla realtà italiana, l’esigenza di ricorrere al metodo giallista, per capire i responsabili del degrado socio-economico, è più forte. Nel giro di poche anni, sono cambiati i nomi dei responsabili del potere. Tra Renzi, Letta, Conte, Draghi, Salvini , Meloni, Monti, Fornero, ecc., chi è responsabile del passaggio dalla Politica alla logica del mercato rionale? Nemmeno Poirot riuscirebbe ad individuarlo, anche perché i responsabili del cambiamento non hanno usato armi, ma il populismo, la disinformazione e la delega del potere alle Corporazioni, alla Magistratura e ai Circoli Internazionali.
A livello territoriale, la furbizia dei protagonisti della vita politica e dei loro padroni si sposa con la stupidità degli amministrati. Si avvertono le conseguenze dei misfatti, ma nessuno è in grado di indicare i responsabili. Secondo me, in una situazione da romanzo giallo, ci vuole meno superficialità, più conoscenza delle dinamiche economiche e sociali e più missionari civili impegnati in politica. Solo la rinascita di Partiti con ideali come radici, democrazia come metodo e onestà come bussola, la società potrà rivivere il tempo, in cui ci fu sviluppo, rispetto democratico e sicurezza sociale. Se si continua con l’improvvisazione e con il menefreghismo, la situazione peggiorerà.