"Le favorite per lo scudetto sono sempre le solite tre, ovvero Inter, Milan e Juve, ma la Roma c'è. Io? Dopo il Real Madrid smetto". Parola di Carlo Ancelotti, dalle colonne de "Il Messaggero". "Il tempo ha cambiato alcune dinamiche. Fino a qualche anno fa le priorità erano tecnico-tattiche. Ora sono conquistato dalle relazioni umane, dalla conoscenza delle persone, dal confronto con le nuove generazioni. Questa tappa al Real concluderà la mia carriera. Dopo i Blancos smetto. Il Real è il top del calcio. Ha un senso mettere la parola fine dopo questa esperienza", ha detto il tecnico di Reggiolo.
"In Italia vedo le solite tre in pole position, magari con equilibri diversi. Il Milan ha preso un talento interessante come De Ketelaere e prosegue sulla linea tracciata da Maldini, ovvero i giovani: Tonali e Leao sono state grandi intuizioni. L'Inter ha il motore potente ed è tornato Lukaku. La Juventus sta ancora lavorando sul mercato ma già l'arrivo di Di Maria è un'operazione intelligente: campione integro, di qualità e di esperienza", ha affermato ancora Ancelotti.
"Occhio poi alla Roma. Si è rinforzata molto. Dybala, Wijnaldum e Matic sono colpi importanti. Spinazzola e Zaniolo sono usciti dall'ombra degli infortuni. La Roma può giocarsela con le altre, sebbene con i nuovi acquisti ci siano sempre le incognite legate ai tempi dell'inserimento. Nella biografia di Mourinho, la seconda stagione alla guida di un club coincide spesso con i grandi successi", ha spiegato poi l'allenatore italiano.
"Mourinho è entrato molto bene nella storia della Roma. Ci sentiamo spesso, ci mandiamo messaggi. La Roma aveva bisogno di un allenatore come lui e lui aveva bisogno dell'affetto di una piazza come quella romana. Un matrimonio perfetto. Aggiungerei una considerazione: la società che sta gestendo la Roma mi pare estremamente seria. Hanno le idee chiare", ha continuato Ancelotti.
"Benzema ha il Pallone d'oro in tasca? Meritato: stagione straordinaria la sua. La Liga di questa stagione sarà più combattuta rispetto all'anno scorso. Il Barcellona si è rinforzato. Il Siviglia resta competitivo, anche dopo le partenze. L'Atletico è solido. A Bilbao c'è un allenatore esperto come Valverde. Il Valencia di Gattuso si porta dietro una città importante e la storia", ha puntualizzato il tecnico del Real Madrid.
"I Mondiali? Brasile e Francia sono le Nazionali più forti, poi dico Argentina. La squadra di Scaloni è tornata al top e poi c'è sempre Messi. La Spagna è l'altra big da tenere d'occhio. Aggiungo Inghilterra e Germania, dove è stato avviato un percorso di rinnovamento", ha concluso Ancelotti. (Italpress)