L'Associazione italiana arbitri si rinnova, mette fine alla gestione Nicchi e lascia la guida ad Alfredo Trentalange. L'assemblea elettiva, riunita all'Hilton Rome Airport di Fiumicino, ha incoronato l'ex fischietto torinese, classe 1957: Trentalange ha ricevuto 193 voti su 320, per un netto 60,31%, mentre il presidente uscente Marcello Nicchi, in carica da 12 anni, non è andato oltre al 39,06% con 125 preferenze ricevute, mentre le schede bianche sono state soltanto due.
"Voglio dire un grandissimo grazie, non è semplice da questo momento pensare a tutti noi come a una squadra", ha sottolineato il nuovo numero uno dell'Aia dopo l'elezione, con un pensiero particolare per Nicchi dopo l'accesa campagna elettorale degli ultimi mesi. "Ringrazio di cuore chi ha reso possibile questo evento e dico veramente grazie al presidente Nicchi: mi ha insegnato tantissime cose e io glielo devo, il percorso che ha fatto è stato pieno di valori e impegno - ha spiegato Trentalange - Quello che ha dato a questa associazione resterà per sempre nel mio cuore".
Il programma del nuovo presidente degli arbitri italiani è chiaro e passa attraverso tre parole: trasparenza, confronto e condivisione. "Non sono il nuovo, ma l'esperienza che porta il nuovo - ha osservato Trentalange - Il nostro metodo di lavoro sarà incentrato sul confronto e sulla condivisione che finora sono mancati: un nuovo stile, una nuova leadership fondata sui valori e sulla meritocrazia, con decisioni prese senza sbattere i pugni sul tavolo. Serve un'Aia inclusiva, dobbiamo recuperare i valori e l'umanizzazione, puntare sulla formazione e portare avanti una rivoluzione per coinvolgere i giovani attraverso i loro mezzi di comunicazione. Bisogna essere aperti al confronto senza presunzione. E c'è bisogno di massima trasparenza anche a livello tecnico: le valutazioni degli arbitri devono essere rese disponibili in tempo reale per evitare sorprese a fine stagione". (Italpress)