Democrazia o Corporativismo?

La furbizia populista fa diventare totalizzante il problema delle famiglie povere

democrazia o corporativismo

Ogni giorno, la lettura dei giornali mi dà l’impressione di trovarmi, non in uno Stato unitario e democratico ,in cui si confrontano rappresentanti di Visioni diverse di società , ma in un mercato paesano, dove ognuno vuole  vendere i suoi prodotti.

Da alcuni decenni, si ascoltano e si leggono solo slogan a difesa  degli interessi  di singole categorie, come quelle dei  Magistrati, dei Medici, dei Militari, dei Gruppi Bancari-Finanziari –Assicurativi, delle Industrie Farmaceutiche e delle Imprese fornitrici di servizi. Non si avvertono argomenti utili per uno sviluppo armonico del Paese. La furbizia populista fa diventare totalizzanti il problema delle famiglie povere, il  RdC e il regalo del Bonus, senza sforzarsi di indicare le cause vere della povertà e le proposte per ridurla. Intanto, sta aumentando il numero delle famiglie povere , l’emigrazione delle energie,  il disagio sociale e la violenza giovanile.

Quando si illustra il Bilancio statale, si fa con un metodo da ragioniere,  indicando numeri , senza riferimenti  alle scelte politiche, che li determinano. La triade Banche, Finanza, Assicurazioni, che influenza notevolmente la vita delle famiglie italiane, non viene mai radiografata, per renderla  più sopportabile e anche per capire perché  in Italia il costo delle assicurazioni auto e degli altri servizi  è  più alto di quello degli altri Paesi europei. Le considerazioni, che nascono da quanto innanzi, sono le seguenti. Intorno ai titolari del potere (Re, Dittatore, Nobiltà) si formava il cerchio dei preferiti, che, in cambio di favori, aiutavano a  controllare le masse.

Durante il Fascismo, questa funzione veniva svolta dalle Corporazioni, che difendevano i loro membri anche da nuovi concorrenti. I partiti antifascisti  avevano in comune la lotta al Corporativismo.   Con l’avvento della Repubblica, si istaurò la democrazia, che, tra l’altro, mirava ad evitare che un gruppo sociale  sottomettesse gli altri. I sindacati non si limitavano a difendere le condizioni dei lavoratori all’interno delle fabbriche. Tutti i problemi, che influenzavano la vita delle persone  e  della società,  costituivano il terreno di lotta  per il Sindacato.  Missione nobile, tanto da spingermi a chiedere la Tesi di Laurea sul Sindacalismo.  

Purtroppo, dopo tangentopoli iniziò un processo che ha smantellato la visione unitaria della società italiana e ha demolito  i Partiti, strumenti indispensabili per la difesa della democrazia. Il cambiamento delle caratteristiche della nostra economia, accompagnato dall’esplosione del  populismo e dell’informazione teatrale, ha fatto riemergere la logica delle corporazioni, anche se sotto copertura e in modo subdolo. 

Quella della Magistratura, i cui rappresentanti si considerano infallibili, è la più potente . Quanti magistrati sono passati alla politica, diventando Presidenti di Regioni, Sindaci di Città Capoluogo, Ministri e Parlamentari?  Si comportano come Corporazioni  le industrie Farmaceutiche, il Mondo Massonico, l’Ordine dei Medici, quello dei Farmacisti, ecc. Però, mentre durante il fascismo le Corporazioni erano  controllate dal Dittatore, attualmente sono le Corporazioni  che controllano la politica. Le decisioni, che dimostrano la sudditanza della politica a questi Gruppi sono infinite. E’ lecita una domanda: viviamo in una Democrazia o in una società controllata da fameliche Corporazioni?

Basta poco , per capirlo. E, il popolo cosa fa?