Macron propone Mario Draghi come capo della Commissione Europea per "salvare l'Europa". Il presidente francese avrebbe discusso della sua proposta con la Germania, anche se l'incognita riguarda l'Italia.
Il desiderio di Emmanuel Macron è di vedere Mario Draghi guidare la Commissione Europea con l'obiettivo di contrastare le forze sovraniste che minacciano l'unità europea. Cinque anni fa, Macron giocò un ruolo chiave nell'elezione di Ursula von der Leyen, e ora aspira a svolgere lo stesso ruolo di "kingmaker". La sua scelta di Draghi è motivata dalla stretta relazione tra i due, come evidenziato dall'accordo precedentemente firmato tra Italia e Francia.
Fonti diplomatiche vicine all'Eliseo affermano che Macron avrebbe discusso della sua proposta con Olaf Scholz, considerato un alleato fidato della Germania. La nuova fase che il Vecchio Continente affronterà, caratterizzata dalla situazione in Ucraina, le elezioni americane e la crescente influenza cinese, richiederà una leadership esperta nei salvataggi e consapevole dell'importanza del lungo termine in politica.
Per Scholz, potrebbe essere difficile rinunciare a Ursula von der Leyen, ma l'offerta di una posizione di rilievo nella NATO potrebbe attenuare la situazione. Nel contesto delle tensioni nella coalizione di Scholz, si ipotizza che l'offerta di un commissario di alto profilo possa calmare i Verdi. Tuttavia, la strada per Draghi potrebbe incontrare resistenze in Italia.
La possibile risposta del governo Meloni è ancora incerta, poiché dipenderà dai risultati delle elezioni europee di giugno. Alcuni retroscena indicano l'intenzione della premier di garantire un ruolo nella Commissione a un fedelissimo, con Raffaele Fitto come nome favorito. La presidenza di Draghi potrebbe anche influenzare l'ingresso di Fratelli d'Italia nella maggioranza.
Macron vede questa soluzione non solo come un modo per rafforzare l'Europa, ma anche per ostacolare la scalata di Marine Le Pen alle prossime elezioni presidenziali. Quanto a Draghi, sebbene in passato abbia dichiarato di non sentirsi adatto al ruolo, i suoi interventi pubblici recenti evidenziano la sua consapevolezza del momento critico dell'Europa e l'opportunità di influenzare il percorso europeo come presidente della Commissione.