Governo Draghi: c'è la pressione dei partiti

Nel programma: scuola, piano vaccinazioni e lavoro

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Questa mattina alle 11 riprendono le consultazioni di Mario Draghi. Il primo colloquio sarà con il gruppo Europeisti-Maie-Centro democratico del Senato, poi sarà la volta di LeU, in seguito Italia viva della Camera e Italia viva-Psi del Senato. A Montecitorio toccherà quindi a Fratelli d'Italia, al Pd, a Forza Italia, alla Lega, infine al Movimento 5 stelle.

Intanto la struttura del programma è decisa su proiezione europeista, a definire in questo modo la maggioranza. La squadra di governo che accompagnerà Draghi in questo percorso è invece ancora un'incognita: la convinzione è che sarà tecnico-politica, senza i leader, con ministri scelti dal premier, ma nel dettaglio non si sa nulla. 

I pentastellati, ufficializzeranno la scelta con un sofferto voto sulla piattaforma Rousseau e chiedono un governo politico e quindi con i loro ministri: Luigi Di Maio e Stefano Patuanelli, possibilmente confermati agli Esteri e allo Sviluppo economico, rappresenterebbero due delle grandi componenti del Movimento. Lo stesso fa la Lega, dove si starebbero confrontando anche in chiave interna sulle due anime facenti capo a Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti. Al Pd le aspirazioni degli ex ministri e delle correnti si scontrerebbero con la volontà di Draghi di scegliere i profili più adatti, di qui la spinta di alcuni per un 'disarmo' e l'indicazione di tecnici d'area. 

Daniele Franco di Bankitalia resta il nome più quotato per l'Economia, insieme a Dario Scannapieco della Bei. Tra gli economisti si citano anche Carlo Cottarelli e Ignazio Angeloni della vigilanza Bce. Al Viminale, come ministro super partes e di garanzia, resterebbe Luciana Lamorgese. Per la sanità si cita Rocco Bellantone, presidente della facoltà di medicina della Cattolica e direttore del Gemelli. Molte, assicura chi conosce Draghi, saranno le donne. Di qui, le indiscrezioni, i nomi di Marcella Panucci, ex Confindustria, della professoressa Lucrezia Reichlin, del direttore della Farnesina Elisabetta Belloni e di Marta Cartabia alla Giustizia.