Governo Draghi: al via l'ultimo giro di consultazioni

Inizia a delinearsi il nuovo esecutivo

governo draghi al via l ultimo giro di consultazioni

Oggi riparte il giro di consultazioni per Mario Draghi, dopodiché inizierà a delinearsi il nuovo esecutivo da portare al Quirinale per sottoporlo al capo dello Stato. 

Il nuovo governo si prospetta essere di tipo tecnico-politico, con una significativa presenza di donne e il possibile ingresso a Palazzo Chigi di sottosegretari alla presidenza politici, ma senza i leader di partito.

Draghi continua a lavorare nel più assoluto riserbo, impegnato in diversi colloqui telefonici. Il premier incaricato sarebbe tornato a sentire anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal quale dovrebbe tornare a sciogliere la riserva entro la settimana. 

In cima all'agenda l'ex presidente della Bce porrà la gestione dell'emergenza sanitaria e un'accelerazione del piano vaccinale, unica via per poter costruire il rilancio. Subito il governo dovrà affrontare il nuovo Decreto anti contagio e varare il dpcm per i ristori per i quali il Parlamento aveva approvato uno scostamento di bilancio da 32 miliardi. Poi il grande progetto è sicuramente il Recovery plan e i partiti si aspettano di capire meglio, nel secondo giro di consultazioni, se il nuovo premier intende riscriverlo o ripartire dalla bozza del governo Conte, nel segno di maggiori investimenti e meno bonus.

Tra i primi dossier spinosi che Draghi avrà sul tavolo c'è poi la fine del blocco dei licenziamenti, prevista per marzo. Per quanto riguarda le riforme, Draghi potrebbe puntare sulla pubblica amministrazione, mentre quelle istituzionali come la legge elettorale dovrebbero essere lasciate al confronto parlamentare.

Fonti parlamentari parlano di varie ipotesi per l'organico dei ministri del nuovo governo: non si esclude Luigi Di Maio, impegnato alla Farnesina, Giuseppe Conte, nonostante le smentite, di Giorgetti ma anche di Antonio Tajani agli affari europei, e Roberto Speranza alla Salute. Una parte del Pd spinge perché i ministri siano tecnici d'area e non politici. 

Per l'economia non si esclude che Draghi possa tenere l'interim o incaricare Daniele Franco di Bankitalia. Per ministeri economici si fanno anche i nomi di Francesca Bria, presidente di Cdp venture capital, Marcella Panucci, ex Confindustria, Dario Scannapieco, della Bei, Lucrezia Reichlin. Agli esteri potrebbe andare Elisabetta Belloni, al Viminale restare Luciana Lamorgese e alla Giustizia, se non Conte, Marta Cartabia o Paola Severino, a segnare una forte presenza di donne. Circolano poi nomi come Vittorio Colao e Carlo Cottarelli. Ma per ora sono solo indiscrezioni. Come anche quelle sulle deleghe: da un ministero per i giovani, a una delega ad hoc per il Recovery a un tecnico come Marco Buti.