I partiti che dovebbero formare un nuovo governo, seduti attorno al tavolo del programma, registrano solo distanze. Italia Viva apre allo scontro con i Cinque Stelle sul reddito di cittadinanza e il Mes che sono da rivedere, ampliando il primo e bocciando il secondo.
Il partito guidato da Matteo Renzi apre poi a un dialogo con le opposizioni: su riforme e Recovery la proposta è quella di dare vita a delle bicamerali, con tanto di presidenza alle minoranze. Ancora ventiquattro ore e Fico dovrà salire al Colle per riferire al Capo dello Stato l'esito del lavoro di questi giorni ma il cammino per il Conte ter è ancora in salita. Oggi i lavori sul programma riprenderanno e poi il presidente della Camera potrebbe anche tentare un secondo giro di consultazioni.
Nel programma sono inseriti i lavori in parallelo a quelli in via ufficiosa sulle caselle della eventuale squadra di governo. Fonti parlamentari ricordano che il Quirinale ha già definito un perimetro, spiegando ai suoi interlocutori che avrebbe vigilato per cercare continuità d'azione per i ministeri chiave. Che sono quelli che si occupano più direttamente della crisi sanitaria e della gestione del Recovery plan. Una vigilanza che rientra nei poteri del presidente della Repubblica.
Secondo Matteo Renzi alla fine di questa settimana si dovrebbe avere il nuovo Governo e dovrà essere composto da persone capaci e meritevoli. Il presidente della Camera, dopo le consultazioni del fine settimana, ha avviato il tavolo ma ha anche scelto di lasciare i partiti a vedersela da soli. Sono una quindicina in tutto gli esponenti che si alternano nella sala della Lupa: ci sono i capigruppo e alcuni tecnici ma non i leader.
A poche settimane dalla fine del blocco dei licenziamenti, il partito democratico chiede un piano per l'occupazione femminile, la parità salariale, politiche attive del lavoro con tanto di riforma degli ammortizzatori sociali. La revisione del sostegno a chi perde il lavoro è anche una delle priorità dei Pentastellati, che però non mancano di mettere in cima all'agenda l'introduzione del salario minimo e soprattutto il completamento del reddito di cittadinanza.