Dopo l'ok del Senato all'esecutivo Conte-bis, la maggioranza ha ora una posizione piu' debole, potendo contare su un numero ristretto di parlamentari, anche con il possibile sostegno di alcuni parlamentari moderati e filoeuropei. Lo si legge in un report di Moody's Investor Service sull'Italia. Per Moody's, questo governo indebolito deve affrontare "sfide politiche importanti sia nella gestione dell'attuale fase della pandemia", sia nel garantire l'assorbimento "efficace e tempestivo dei fondi di ripresa dell'UE". Secondo l'agenzia, il Recovery Fund europeo e' "fondamentale per migliorare il basso potenziale di crescita dell'Italia". "E' improbabile che la minoranza all'interno della maggioranza impedisca questioni legislative che richiedono la maggioranza assoluta, come qualsiasi legge relativa a questioni di bilancio".
Per l'agenzia, restano improbabili anche elezioni anticipate, che "non sono nell'interesse di nessun partner di coalizione o per la riforma istituzionale approvata lo scorso anno che riduce il numero di seggi in Parlamento". Inoltre, spiega il report, c'e' anche una finestra molto stretta durante la quale si potrebbero tenere le elezioni: non possono essere tenute nei sei mesi precedenti l'elezione di un nuovo presidente, che deve avvenire all'inizio del 2022. Tuttavia, avverte Moody's, e' altrettanto possibile che il governo dovra' affrontare "diversi scontri sulla governance e sull'allocazione dei fondi dell'UE per la ripresa dalla pandemia, questioni che sono state il catalizzatore del piu' recente periodo di instabilita' politica".
L'Italia ricevera' piu' di 200 miliardi di euro (circa il 12% del PIL previsto per il 2021) in sovvenzioni e prestiti entro il 2026 dalla Next Generation EU, rendendola il principale destinatario nell'UE in termini nominali. "Queste somme sono significative - equivalenti a piu' di cinque anni di spesa per investimenti pubblici - e consentono di rilanciare la crescita economica dell'Italia se spesi in modo produttivo", evidenzia l'analisi.
Per Moody's, il governo seguira' le misure pianificate per "snellire i processi di investimento pubblico e per migliorare l'efficienza degli appalti pubblici e della pubblica amministrazione piu' in generale", aggiungendo che il NGEU "rimarra' il principale obiettivo politico del governo fino alla scadenza del suo mandato nel maggio 2023".
"Siccome le politiche che sostengono e stimolano efficacemente la crescita economica fanno parte di una strategia piu' ampia per contenere e ridurre il debito/PIL nel tempo", sottolinea in conclusione l'agezia, un'incapacita' dell'Italia di trarre vantaggio da queste risorse "eserciterebbe una pressione al ribasso sul suo profilo di credito". (Italpress)