"Il senso di responsabilità, a tutti i livelli, istituzionali, dei corpi intermedi e dei cittadini, unito alla capacità di guardare al futuro con occhiali nuovi sono essenziali per il rilancio dell'occupazione e del Paese". Così Alessandro Ramazza, confermato oggi alla guida di Assolavoro, l'Associazione Nazionale delle Agenzie per il Lavoro che rappresenta oltre l'85% del settore.
Assieme al presidente fiducia confermata a tutta la governance, con i vice presidenti Riccardo Barberis, Patrizia Fulgoni, Andrea Malacrida e Giuseppe Venier; e i Presidenti degli enti bilaterali Giuseppe Biazzo (Ebitemp) e Francesco Verbaro (FormaTemp).
"Siamo di fronte a una occasione irripetibile", ha evidenziato Ramazza nel corso dell'assemblea pubblica che è seguita al consesso privato che - dopo la relazione introduttiva di Silvia Ciucciovino, prorettore dell'Università di Roma III e consigliere del CNEL - ha visto la partecipazione di Debora Serracchiani, presidente XI Commissione Lavoro Camera dei Deputati, Claudio Durigon, XI Commissione Lavoro Camera dei Deputati, Alessandra Nardini, assessora all'Istruzione, formazione, impiego della Regione Toscana e coordinatrice IX Commissione Conferenza delle Regioni e della Province Autonome, con le conclusione dei lavori affidate al sottosegretario del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Francesca Puglisi.
"Le nuove politiche attive possono fare la differenza se rientrano in una cornice nazionale univoca, puntano veramente al risultato, ovvero all'ingresso o il reinserimento delle persone al lavoro, prevedono una virtuosa interazione tra pubblico e privato, con una misurazione delle performance e un riconoscimento del valore anche dei servizi effettuati per favorire l'occupabilità", ha aggiunto il presidente di Assolavoro.
"I dati, per il resto, parlano chiaro: le Agenzie per il Lavoro e il lavoro in somministrazione hanno subito effetti pesantissimi per via della pandemia, come la maggior parte dei settori. E tuttavia se guardiamo più nel dettaglio i lavoratori tramite Agenzia hanno resistito meglio dei lavoratori a termine alle dirette dipendenze delle aziende, a conferma di andamenti di più lungo corso", ha evidenziato Ramazza, richiamando i dati esposti dalla professoressa Ciucciovino.
"Tra il 2015 e il 2019, infatti, a 30 giorni dalla scadenza del contratto, il 60% dei lavoratori in somministrazione ha avuto una nuova "attivazione", la percentuale più alta tra tutte le forme di lavoro flessibile. Lo stesso contratto a termine alle dirette dipendenze dell'azienda ha visto nello stesso periodo una nuova attivazione per il 30% delle persone", ha aggiunto Ramazza.
"E' una ulteriore conferma del ruolo rilevante che le Agenzie per il Lavoro svolgono da sempre e ancor più in questa fase di emergenza, per favorire il miglior contemperamento tra esigenze di continuità del lavoratore e di flessibilità delle imprese. E' bene ricordare, infine, che Assolavoro, di intesa con i sindacati, ha messo in atto già da marzo dello scorso anno misure tempestive e adeguate; e grazie alla disponibilità delle Agenzie per il Lavoro a tutti i lavoratori in somministrazione è stato garantito il pagamento puntuale non solo delle retribuzioni, ma anche degli ammortizzatori sociali. Una best practice, secondo l'Ocse; ne tengano conto le Istituzioni italiane, tanto per le politiche attive, quanto più in generale per il futuro del lavoro", ha concluso Ramazza. (Italpress)