La nave Open Arms è attualmente soggetta a una sospensione amministrativa di 20 giorni nel porto di Crotone, con l'accusa di aver ostacolato un'operazione di salvataggio di migranti in mare condotta dalla Guardia costiera libica. Secondo il verbale di fermo redatto da Questura, Capitaneria di Porto e Guardia di Finanza di Crotone, il 18 gennaio 2024, l'imbarcazione della ONG spagnola avrebbe disobbedito alle indicazioni del competente centro per il soccorso marittimo (MRCC Roma) e si sarebbe avvicinata troppo al pattugliatore libico 'Gharyam', ostacolando l'operazione di soccorso di un piccolo barcone.
Il documento afferma che nonostante le istruzioni della guardia costiera libica di mantenere una distanza sicura, l'Open Arms non si sarebbe allontanata dalla zona delle operazioni, causando intralcio. Secondo le autorità libiche, la presenza della ONG avrebbe generato confusione tra i migranti e il personale di bordo, portando alcuni di loro a gettarsi in acqua. Tuttavia, Open Arms respinge categoricamente queste accuse, definendo il provvedimento un "incomprensibile ostacolo al lavoro umanitario di soccorso in mare".
La nave aveva iniziato la sua 108esima missione nel Mar Mediterraneo il 16 gennaio, effettuando tre operazioni di salvataggio coordinate con la Guardia costiera italiana, durante le quali sono state soccorse 57 persone, tra cui un bambino di 8 anni. Durante queste operazioni, la ONG ha ricevuto una comunicazione dalla ONG Alarm Phone sulla posizione di un'altra imbarcazione in difficoltà, denominata caso AP0063.
La ONG sostiene di aver seguito le istruzioni del MRCC Roma, inviando una piccola imbarcazione alla posizione indicata mentre la Open Arms rimaneva nella zona per fornire cure alle persone soccorse. Successivamente, la ONG è stata informata che la guardia costiera libica stava già gestendo la situazione. Dopo lo sbarco a Crotone, il comandante della nave è stato interrogato per diverse ore e successivamente è stato notificato il verbale di fermo amministrativo, accompagnato da una multa tra i 3.000 e i 10.000 euro.
Oscar Camps, fondatore di Open Arms, ha criticato il provvedimento, definendolo inaudito e incomprensibile. Ha sottolineato la mancanza di prove a supporto delle accuse e ha evidenziato la gravità del fermo, sostenendo che esso legittima una pratica vietata dalla Convenzione di Ginevra, che proibisce la cattura e il rimpatrio di persone vulnerabili nei luoghi da cui sono fuggite. Camps ha sottolineato che nonostante l'Open Arms abbia agito rispettando le indicazioni delle autorità competenti e coordinandosi con loro, la nave è stata fermata e multata.