"C'è stata certamente una fetta di borghesia che negli anni ha aiutato Messina Denaro e le nostre indagini ora stanno puntando su questo". Lo ha detto il procuratore Maurizio de Lucia durante la conferenza stampa sulla cattura del boss che ha aggiunto:
" Al momento non ci sono elementi che ci possono far ritenere che abbia goduto di complicità all'interno della clinica. La latitanza di Matteo Messina De naro si e' svolta in tante parti del territorio nazionale, nell'ultima parte nelle province di Palermo e Trapani. È stato proposto il regime speciale del 41bis già da stamattina. Per ora non parla nè da indicazioni. Leadership? Era un capo operativo, non la leadership di Cosa Nostra ".
Nessuna vittima resterà senza risposta
"Nessuna delle vittime resterà senza risposta. Io, il mio ufficio e le forze dell'ordine continueremo a rivolgere i nostri sforzi in questo senso" Così Maurizio de Luciaha risposto al padre dell'agente Nino Agostino, ucciso dalla mafia. Agostino aveva chiesto se, dopo la cattura del capomafia, si riuscirà ad avere risposte sui delitti irrisolti come quello del figlio.
Indagine si basa su intercettazioni: senza non si fa nulla
"L'indagine si basa su due pilastri fondamentali: uno è quello delle intercettazioni che, se fosse il caso di ribadirlo, sono indispensabili e irrinunciabili per il contrasto alla criminalità organizzata di stampo mafioso. Senza le intercettazioni non si possono fare le indagini e le indagini non portano a nessun risultato. Questa è la cosa più importante che deve essere chiara".
Il Pm: "Profezia Baiardo? Coincidenza"
"La 'profezia' di Baiardo? Una coincidenza, ma io posso assicurarvi che è stata una indagine pura, fatta con le intercettazioni". Il Procuratore aggiunto di Palermo Paolo GUIDOrisponde così, a conferenza stampa terminata, a chi gli chiede un commento sulle dichiarazioni rese di recente da Salvatore Baiardo, uomo di fiducia dei boss Graviano di Palermo. "Che arrivi un regalino?…Che magari presumiamo che un Matteo Messina Denaro sia molto malato e faccia una trattativa per consegnarsi lui stesso per fare un arresto clamoroso?", disse di recente su La7. Per il governo, aveva aggiunto Baiardo, "sarebbe un fiore all'occhiello". E a Giletti, che gli chiedeva se dunque la trattativa Stato-mafia non fosse mai finita, "si", rispondeva laconico, ipotizzando un legame con l'ergastolo ostativo. "Se non si avvererà quel che ho detto - aveva dunque Bai chiusoardo - ci rivedremo e lei mi dirà che ho raccontato una fesseria. Vedremo…"., che da 15 anni coordina l'nchiesta sulla cattura di Messina Denaro. "E' stata una attività classica - dice - investigativamente abbiamo sfruttato i dati che emergevano e abbiamo fatto accertamenti in assoluta riservatezza fino ad arrivare al risultato. Cioè a oggi quando un uomo di nome Andrea Bonafede , che però non era Andrea Bonafede, si è presentato alla clinica Maddalena". "Gli elementi acquisiti - prosegue - sono assolutamente affidabili, e quando dico affidabile potete immaginare da dove arrivano, da un contesto geneticamente mafioso che non lo tradirebbe mai". E quando i giornalisti insistono nel chiedere se è stata una mera coincidenza con la 'profezia' di Baiardo, il magistrato ha risposto: "Le voci sulle sue condizioni di salute sono vecchie di almeno venti anni, un po' la storia dell'occhio, un po' altri malanni, abbiamo riscontrato ciclicamente problemi di salute".