Nel 2024, l’Italia ha segnato un significativo passo avanti nell’impiego delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con oltre 20 miliardi di euro aggiuntivi destinati all’avvio di cantieri e progetti strategici. Tuttavia, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, torna a insistere su una questione centrale: la necessità di prorogare la scadenza per l’attuazione del Recovery Plan, attualmente fissata al 2026.
Durante l’Assemblea della Confimi Industria, Giorgetti ha sottolineato come il governo stia negoziando con la Commissione Europea per ottenere maggiore flessibilità temporale. “L’Italia ha avanzato una richiesta formale per prorogare il PNRR. Speriamo che venga accolta, perché le misure devono essere completate entro il 2026, altrimenti le risorse andranno perse,” ha dichiarato il ministro. Questo appello trova sostegno nell’urgenza di completare le opere già in corso, ma si scontra con lo scetticismo interno al governo, emerso anche nei mesi scorsi, in particolare dall’ex ministro Raffaele Fitto.
La manovra e il ruolo centrale del PNRR
Con i 194,4 miliardi di euro totali stanziati dal PNRR, di cui 122,6 miliardi sotto forma di prestiti e 71,8 miliardi come sovvenzioni, l’Italia punta a sostenere una crescita del PIL prevista al +1% nel 2024, +1,2% nel 2025 e +1,1% nel 2026. Giorgetti ha evidenziato l’importanza di concentrare gli sforzi delle amministrazioni pubbliche sui progetti del PNRR, evitando dispersioni su altre iniziative non prioritarie.
Ad oggi, secondo l’ultima relazione semestrale, il Paese ha impegnato 9,4 miliardi di euro nel primo semestre 2024, raddoppiando la cifra rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo porta il totale speso a circa 51,4 miliardi, un progresso significativo, ma non ancora sufficiente a garantire il pieno utilizzo delle risorse assegnate.
Trasparenza e monitoraggio della spesa
Giorgetti ha rassicurato sul rigore dei controlli, ribadendo che il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) monitora costantemente lo stato di attuazione del piano. “Tutte le informazioni ricevute dalle amministrazioni centrali vengono verificate e pubblicate sul portale Italia Domani, garantendo trasparenza e accessibilità ai cittadini,” ha affermato il ministro. Inoltre, entro dicembre, il portale sarà aggiornato con nuove funzionalità per una maggiore visibilità dei progetti e delle spese.
Le richieste delle imprese e la manovra finanziaria
Nel corso di un incontro con le associazioni di categoria, tra cui Confindustria, Confapi, Coldiretti e altre, Giorgetti ha presentato i punti salienti della manovra 2024, evidenziando le limitate possibilità di modifica a causa dei vincoli di bilancio imposti dalle nuove regole europee. Tuttavia, il MEF sta lavorando per introdurre due misure di particolare interesse per il mondo imprenditoriale: un taglio dell’IRES per le aziende che investono e un ampliamento dei fondi per il settore automotive, ridotti di recente.
Per il taglio dell’IRES, si valuta l’utilizzo dei residui non spesi di Transizione 5.0, finanziato dal PNRR, al fine di sostenere ulteriormente la competitività delle imprese. Sul fronte automotive, il ministro Adolfo Urso ha annunciato nuovi interventi per abbassare i costi energetici, una misura accolta positivamente da Confindustria. La proroga del PNRR resta una sfida cruciale per l’Italia, sia per mantenere la credibilità europea che per garantire la piena realizzazione degli interventi previsti. Se da un lato i progressi sono evidenti, dall’altro il tempo stringe, rendendo necessaria una concertazione rapida ed efficace con Bruxelles.