E' prevista per oggi la decisione della Cabina di regia dell'Istituto Superiore di Sanità per il cambio colore che verrà assegnato alle regioni a partire da domenica. Il rischio è che mezza Italia possa diventare arancione, anche se molti governatori (Lazio, Friulio Venezia Giulia, Piemonte e Lombardia) si sono affrettati ad anticipare i dati annunciando di essere in regola per restare in zona gialla.
Intanto la Valle d'Aosta potrebbe invece essere la prima a diventare bianca, qualora venisse confermata per la terza settimana consecutiva l'incidenza di meno di 50 persone positive su 100 mila abitanti, requisito necessario per passare al livello più basso.
Anche ieri l'Italia ha registrato oltre 10 mila nuovi casi di coronavirus (13.762) e 347 vittime, con un tasso di positività che sale per il secondo giorno consecutivo, passando dal 4,1% al 4,8%. Dati che confermano l'ampia diffusione del virus nel Paese, aggravata dalla presenza ormai accertata delle varianti, sulle quali è cominciata l'indagine dell'Istituto Superiore di Sanità. Per questo appare inevitabile il ricorso a chiusure e limitazioni, con la possibilità anche di ricalcare l'esempio dell'Abruzzo e individuare zone rosse localizzate nelle province. Un'opzione che potrebbe essere già sul tavolo del ministro della Salute, Roberto Speranza, e che va ad aggiungersi alla discussione sulla nuova cabina di regia. Interrogativi che dovranno essere sciolti in breve tempo dal premier Mario Draghi.
Delle sei a rischio arancione, ben quattro hanno annunciato di avere un Rt inferiore a 1 e quindi dentro l'area gialla.