Consumo consapevole: le persone non si fidano più dei brand

Le aziende devono confrontarsi in un mercato iper-competitvo in ogni settore

consumo consapevole le persone non si fidano piu dei brand

Viviamo nell’era del consumo consapevole. Sembra ieri, quando bastava una pubblicità in tv per convincere chiunque ad acquistare un prodotto. Visibilità diventava quasi sinonimo di qualità. E’ anche vero che la competizione in ogni settore era più bassa e non vi erano tutti questi mezzi e luoghi dove poter far sentire la propria voce. L’avvento di internet ha cambiato tutto. Ora le aziende devono confrontarsi in un mercato iper-competitvo in ogni settore, ma soprattutto sono costrette a fare i conti con un consumatore informato che ha imparato a scegliere e non si fida più dei proclami delle campagne di marketing, bensì preferisce ascoltare le opinioni dei clienti ed i loro consigli d’acquisto. Il consumatore 4.0 non è più un bambino alla scoperta di qualcosa, ma un adulto consapevole che vuole solo il meglio e non ha alcuna intenzione di buttare via i soldi. Si è praticamente capovolto il binomio consumatore-persona, divenuto appunto persona-consumatore, con atteggiamenti nuovi che lo trasformano in un “produttore di significati.”

Il consumatore informato sa che gode di diritti, ed è padrone del suo destino, e vuole contribuire alla creazione di un mercato migliore dove i brand ed i clienti debbono collaborare nelle scelte di produzione e nel progresso.

La pandemia di covid-19 ha reso ancor più evidente come le persone siano molto meno inclini a sperimentare e si fidino soltanto di brand che hanno imparato a conoscere bene mediante il web, leggendo articoli ma soprattutto consultando portali di recensioni online seri ed imparziali, come ad esempio Collected Reviews, dove possono consultare le opinioni dei clienti e confrontare la loro esperienza con quella degli altri.

Trasparenza ed educazione sono i principi cardine di un processo di customer empowerment e del consumo consapevoleove il cliente riacquista il suo potere decisionale, e le aziende moderne sfruttano queste indicazioni per ri-adattare la loro produzione e creare offerte sempre più personalizzate, fidelizzando una clientela affezionata che involontariamente e con il passaparola fungerà da portavace del brand.

La personalizzazione è quindi essenziale soprattutto quando la qualità acquisisce un significato soggettivo. Sia le recensioni positive che le recensioni negative, quando oneste ed imparziali, diventano impattanti nel processo di miglioramento dei prodotti e servizi offerti dalle aziende e nello sviluppo di un consumo consapevole. Infatti, in caso di valutazioni troppo basse, lo scopo dell’azienda sarà quello di migliorare le proprie offerte seguendo i consigli dei consumatori insoddisfatti, con l’obiettivo di migliorare la reputazione online ed incrementare il proprio business.

Il consumatore digitale del 2021 è ormai abituato a confrontarsi con il brand sui social network e nei portali che raccolgono le opinioni dei clienti, cerca autenticità ed umanità. I brand devono quindi impostare una strategia di comunizazione personalizzata e risolvere tutti i dubbi ed i problemi dei clienti, anche mediante la creazione di offerte ad hoc.

Gli stili di vita e le abitudini di consumo delle persone cambiano velocemente ed un’azienda poco dinamica molto difficilmente riuscirà a sopravvivere nel lungo periodo. Aumenta anche la responsabilità sociale dei consumatori e l’attenzione per l’ambiente. Una dimostrazione lampante di questo cambiamento è quella della scelta dell’operatore di energia. Sempre più persone infatti optano per provider di luce e gas che distribuiscono energia derivante interamente da fonti rinnovabili o carbon free.

La preoccupazione per il futuro influenza anche le scelte d’acquisto che divengono molto più mirate ed informate. La razionalità ha preso il posto dell’istintività e dell’apparenza.

Riassumendo, i principi chiave che influenzano il consumo consapevole delle persone oggi sono:

il valore del prodotto o servizio percepito dal cliente finale;
-  il prezzo del prodotto confrontato con l’utilità e la qualità dello stesso (si mira ad ottimizzare i costi scegliendo offerte personalizzate e sconti mirati e convenienti);
-  la semplicità nel processo d’acquisto;
 - la qualità della comunicazione dei brand.

Il consumatore informato ha quindi il potere di influenzare le scelte dei brand e decidere le tendenze del mercato tramite una participazione attiva e la condivisione di opinioni. Il futuro è nelle sue mani. Le aziende dinamiche dal canto loro possono sfruttare questo cambiamento per personalizzare le offerte ed incrementare il proprio business a discapito di altre con strutture lente e pochi inclini all’ascolto delle esigenze dei clienti.