"I contagi di Covid sono in forte salita. Le scuole, e' inutile negarlo, sono molto condizionate da questo andamento. Dopo mesi di polemiche, oggi sono iniziate le prove scritte del concorso straordinario della secondaria". Cosi' l'Anief, che ritiene che i pericoli di contagio siano prevalenti sulla necessita' di attuare il concorso, anche perche' i vincitori non saranno assunti prima dell'inizio del prossimo anno scolastico: secondo il sindacato bisognava rinviare le prove e mutare la procedura straordinaria in una modalita' non selettiva preposta a individuare gli insegnanti con 36 mesi di servizio, da assumere per scorrimento attraverso proprio tali graduatorie per titoli. Inoltre, l'ufficio legale del sindacato ritiene che sia indispensabile predisporre delle prove scritte suppletive, proprio alla luce dell'alto numero di docenti precari in quarantena o impossibilitati a partecipare alle verifiche previste a partire da oggi. "Sul concorso iniziato oggi - dice il presidente Anief, Marcello Pacifico - continuiamo a essere convinti che doveva essere sostituito da una procedura per soli titoli e comunque, visto che e' partito, non puo' discriminare migliaia di esclusi per cause di forza maggiore, come l'essere sottoposti alla quarantena per via del Covid. In questo modo, si sarebbe data una risposta anche al giudizio del Consiglio d'Europa sul reclamo collettivo da noi presentato, con cui chiediamo di stabilizzare i precari con 36 mesi di lavoro".
L'Anief ritiene che in un periodo di scarsa certezza, come quello che stiamo vivendo, la comunita' scolastica debba essere tutelata da chi governa. "La scuola non si puo' fermare - osserva Pacifico - perche' rappresenta un punto inamovibile del Paese. Esortiamo, quindi, chi di competenza, amministrativa e sanitaria, a monitorare continuamente e indicare soluzioni per garantire il massimo della sicurezza. Perche' nella scuola, e' bene ricordarlo, vi sono milioni di minori e oltre 200 mila docenti over 55 che fino a qualche mese fa l'Inps aveva considerato giustamente come 'fragili'. Inoltre, va ricordato che sempre, ancora di piu' oggi, chi opera a scuola e' esposto ad un rischio biologico maggiorato. Ecco perche' abbiamo chiesto un aumento dello stipendio di 450 euro, comprendente anche l'indennita' per tale circostanza". (ITALPRESS).