Corvino: "Se non vengono per me la società è finita"

Il co-presidente lancia l'ultimatum

Caserta.  

Di Serena Li Calzi

Sembrava si andasse verso un equilibrio, o meglio, una tranquillità societaria ed invece, con le dimissioni di Pasquale Corvino prima, poi l'annuncio di voler prendere il pacchetto di maggioranza da Luca Tilia ed infine, la conferenza stampa di ieri sera, ha riaperto ad incertezze e domande che tanti tifosi si fanno.

Pasquale Corvino ha voluto dare la sua versione dei fatti in merito ai vari cambiamenti avvenuti da agosto ad oggi, soprattutto alla luce dell'ingresso in società di Roberto Conte e Stefano Palomba.

“Fino allanno scorso sapete bene che c'era Lombardi, aveva lui la maggioranza, io avevo un buon rapporto”. Così apre la conferenza Pasquale Corvino, dinnanzi anche ad una parte di tifoseria presente. “La situazione è cambiata nel momento in cui c'è stata cessione per aumento di capitale per la vendita della Casertana. Fui contattato per fare l'aumento e decisi di farlo parziale. Presi una piccola quota (6%) versando i 50mila euro per mantenerla. Arrivò Tilia, che fu l'unica persona che si fece avanti, e ci fu il passaggio delle quote. Venne senza neanche chiamare, da solo, ci incontrammo la prima volta e devo dire che fu chiaro. Molti calciatori mi contattarono perché con questa nuova gestione, ci fu un fuggi-fuggi generale, contattai personalmente e a spese mie molti giocatori”. Corvino sui conti: “Ho speso 29,250 euro nel mese di agosto per il ritiro della prima squadra, costi di consulenza e settore giovanile, procuratori e calciatori, ristorante, manutenzione campo, pulizia e trasferte del settore giovanile”. Sull'ingresso dei nuovi soci: “Tilia mi chiamò e mi presentò nuovi soci, Roberto Conte, Stefano Palomba e De Rosa. Avevano preso l'impegno per portare un versamento all'interno della società acquistando il 35% delle quote assumendo un ruolo importantissimo perché lo statuto recita che per convocare l'assemblea ci vuole il 65%”. Ma una scadenza è molto importante e prossima, il pagamento degli stipendi: “212mila euro, se non facciamo fronte entro lunedì a queste scadenze, prendiamo il punto di penalizzazione e ci tolgono anche i contributi. L'operazione che ho offerto, chiedendo l'uscita di questi soci, costa intorno ai 500mila euro nell'arco della settimana, ho detto chiaramente che non voglio soci. Ho trovato Petrosino che mi ha dato una grossa mano, Pensi non mi ha mai chiamato, non so nulla, in merito alla mia proposta, questi signori mi hanno detto che ci devono pensare. Questa operazione la devo chiudere presto, la squadra deve stare tranquilla e la società deve essere solida ed entro lunedì bisogna versare il tutto. Se loro mercoledì pomeriggio, dal notaio, non vengono a chiarire la propria posizione con le varie opzioni che ho proposto, sarò costretto – spiega Corvino - a raggruppare tutte le prove possibili e immaginabili per fare in modo che la gente non venga qui a speculare. Se non verranno proprio aderirò per vie legali e chiudo la mia esperienza nella società, perché reputo che la Casertana, a questo punto, è scomparsa. Se loro mercoledì vengono si prendono i soldi e se ne vanno noi salviamo questa società e andiamo avanti, se vengono e versano i soldi nella società possiamo metterci d'accordo. Se non vengono e non cacciano i soldi, per me la società è finita”.