Nove sindaci dell'agro acerrano contro la quarta linea del termovalorizzatore di Acerra. I primi cittadini hanno trasmesso un documento al Ministero dell’Ambiente, alla Regione Campania e alla Città metropolitana di Napoli, sottoscrivendo l’iniziativa promossa dall’Amministrazione comunale di Acerra "che punta a creare una rete tra sindaci lavorando in maniera sinergica per la tutela ambientale e sanitaria dei territori". Firmatari i Comuni di Acerra, Afragola, Brusciano, Casalnuovo di Napoli, Castello di Cisterna, Marigliano e Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli, e Marcianise e San Felice a Cancello in provincia di Caserta. I sindaci "si impegnano ad istituire un Tavolo permanente che tenga conto di un piano d’azione per rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili". Nel documento si legge che "la tutela della salute e dell’ambiente costituisce un obiettivo prioritario dell’azione amministrativa, anche e soprattutto al fine di contenere i rischi sanitari che rappresentano un problema particolarmente avvertito nelle nostre città. Il dramma ambientale di questi territori deve assurgere, in modo concreto, a ‘questione politica nazionale’ di cui i governi, nazionali e regionali, devono farsi carico per le rilevanti implicazioni sociali, umane, finanziarie ed epidemiologiche". I sindaci manifestano la contrarietà "alla paventata realizzazione della quarta linea del termovalorizzatore di Acerra" rifacendosi anche al "principio di precauzione quale riferimento giuridico qualificante dell’azione amministrativa comunale al fine di prevenire e contenere ogni rischio per le proprie comunità".
"Il termovalorizzatore di Acerra è l’impianto di trattamento rifiuti più rilevante della Campania ed è una delle concause che concorrono all’indice di saturazione", dichiara il sindaco di Acerra Tito d’Errico. "Ecco perché - aggiunge - è fondamentale che Città metropolitana individui questo territorio come area non idonea alla localizzazione di ulteriori impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti nel rispetto dei criteri generali stabiliti dalla Regione Campania". Tra le richieste dei sindaci figurano: non realizzare la quarta linea del termovalorizzatore ubicato sul territorio di Acerra e di giungere ad un suo progressivo decremento operativo; adottare atti e provvedimenti che escludano categoricamente la realizzazione di una nuova linea di combustione dell’impianto di Acerra, la cui ricaduta, in termini di sostenibilità ambientale coinvolge i territori limitrofi oltre che l’originaria ubicazione dell’impianto; prevedere l’eventuale carico di ulteriori impianti di trattazione termica dei rifiuti diluito su tutto il territorio regionale salvaguardando le province di Napoli e Caserta; adottare atti e provvedimenti che escludano categoricamente l’insediamento di nuovi impianti di trattamento dei rifiuti speciali nel comparto territoriale di riferimento; prevedere forme incentivanti per i Comuni che raggiungono un’alta percentuale di Raccolta Differenziata ed un alto grado di riciclabilità del materiale riducendo al minimo i rifiuti pro capite destinati ad incenerimento; implementare percorsi di screening gratuiti in tutte le aree coinvolte in accordo con le Asl di competenza; rendere operativo con urgenza l’Osservatorio ambientale regionale del termovalorizzatore di Acerra, coinvolgendo i rappresentanti territoriali dei Comuni interessati; implementare con urgenza le azioni di monitoraggio dei livelli di inquinamento atmosferico per i Comuni sede di impianti di trattamento rifiuti, estendendole ai Comuni limitrofi; la partecipazione dei Comuni al recupero di energia che si ricava dal termovalorizzatore.