"Chiediamo se necessario - scrivono i sindaci - di inviare l'esercito. Comprendiamo la volonta' di voler evitare assolutamente un nuovo lockdown generalizzato e lasciare che siano le autorita' locali a scegliere quali restrizioni aggiungere a quelle previste dal Dpcm del 3 novembre ma se noi sindaci variamo ordinanze abbiamo bisogno del supporto dell'esercito e di piu' forze dell'ordine affinche' queste regole siano fatte rispettare. E' impensabile credere che le Polizie Municipali, ovunque ridotte all'osso, possano da sole realizzare un capillare controllo dei vari territori. Alcuni di noi hanno gia' firmato le ordinanze, altri sono pronti a farlo. Ci siamo sempre assunti le nostre responsabilita', e siamo pronti a farlo anche ora nel chiudere strade, piazze e luoghi di ritrovo ma ci ritroviamo bersagliati di critiche, a volte anche dileggiati e questo ci ferisce profondamente perche' sono mesi che siamo in trincea a combattere, spesso da soli".
A Regione Campania e Asl si chiede un cambio di passo sulla comunicazione. "Comprendiamo le difficolta' del momento e sappiamo che le aziende sanitarie locali, con le loro strutture distrettuali, sono sotto stress e hanno pesanti carenze di organico, ma riteniamo inaccettabile che le comunicazioni di nuove positivita' vengano effettuate dopo giorni, visto che questo ritardo si ripercuote sull'attivazione dei servizi di assistenza e supporto comunale. Ma cio' che non puo' essere piu' tollerato e' il ritardo nell'esecuzione dei tamponi, soprattutto di guarigione, cui spesso bisogna aggiungere giorni e giorni di attesa per la comunicazione dell'esito. Nei casi piu' gravi abbiamo registrato segnalazioni anche di mancate risposte del 118, o lunghe attese in ambulanza e auto in attesa di un posto in ospedale". (