Arriva al Duomo di Casertavecchia il progetto Gocce d’Acqua realizzato da un’idea di Giuseppe Ottaiano. Centottanta gocce in legno dipinte da quarantaquattro artisti della Campania e da cento studenti degli Istituti d’arte che rappresentano la forza dell’acqua.
Le istallazioni prendono le mosse da un progetto della collana Campania Bellezze del Creato realizzata dallo stesso Ottaiano. Le istallazioni nascevano come mostra itinerante tra le bellezze della Campania. La pandemia, però, ha costretto a rivedere il piano, anche se Ottaiano non si è perso d’animo e ha rimodulato il suo splendido progetto in base ai tempi che stiamo vivendo.
«Abbiamo costruito un viaggio virtuale tra le nostre istallazioni realizzando dei video nei luoghi in cui allestiamo le mostre - ha sottolineato - nel Duomo di Casertavecchia, abbiamo deciso di celebrare in maniera particolare la giornata della donna esponendo tutte le gocce che sono state dipinte dalle donne. Il video sarà diffuso tra il 7 e l’8 marzo.
Vuole essere un omaggio alla bellezza, alla forza vitale delle donne». La mostra ha ottenuto il patrocinio morale della Provincia di Caserta. «Ringrazio il consigliere provinciale Angelo Campolattano per la vicinanza che mi ha dimostrato e per il suo sostegno - ha chiosato Ottaiano - Gocce d’Acqua mira a far conoscere la forza vitale dell’acqua e le eccellenze del nostro territorio».
E’ entusiasta del progetto il consigliere Campolattano. «Le istallazioni rappresentano delle vere e proprie opere d’arte. Ottaiano ha avuto la capacità di costruire una collettiva che tenesse dentro vari artisti e, quindi, varie sensibilità che hanno declinato il tema dell’acqua in maniera diversa - ha spiegato - il risultato è un unicum che esalta la forza dirompente dell’acqua e ne racconta la sua fluidità. I viaggi virtuali costruiti con i video, sono poi delle diapositive di una Campania che ha voglia di cultura e che punta su questo settore una volta che la tragedia del Covid sarà finita.
Avere le istallazioni sul nostro territorio deve essere motivo di orgoglio nella speranza di poter riproporre
la mostra ‘in presenza’ al più presto possibile. Non ci poteva essere forma migliore per celebrare la
figura della donna che, come l’acqua, dà la vita, è forte e allo stesso tempo delicata».