Il Villaggio Coppola, località costiera nel comune di Castel Volturno, torna al centro dell’attenzione per una nuova inchiesta giudiziaria che mette in luce decenni di abusi edilizi, rifiuti interrati e irregolarità urbanistiche. Secondo la Procura di Napoli e la Guardia di Finanza di Mondragone, si tratta di un sistema illecito radicato fin dagli anni ’60 -’70, perpetuato con la complicità – o la negligenza – delle istituzioni locali.
Rifiuti plastici interrati per realizzare un campo da golf
Uno degli elementi chiave dell'inchiesta riguarda la costruzione di un campo da golf, per il quale tra il 1990 e il 1994 sarebbero stati interrati rifiuti in plastica al posto del regolare materiale di riempimento. Gli inquirenti accusano due soggetti – Romano e Pappalardo – di aver orchestrato un piano per mascherare la presenza di rifiuti tramite una relazione falsa. In cambio, secondo la Procura, Pappalardo avrebbe ricevuto 1,5 milioni di lire.
Palazzo Marina: licenze edilizie scomparse
Altro punto critico dell’inchiesta riguarda Palazzo Marina, una struttura storica del Villaggio Coppola, al centro di una lunga battaglia legale urbanistica. Gli inquirenti hanno scoperto che la licenza edilizia n. 149 del 1964 – presentata tra il 2021 e il 2022 per accedere al Superbonus 110% – non risulta presente negli archivi del Comune di Castel Volturno. Nemmeno i registri comunali sequestrati nel 1970 riportano traccia della licenza, facendo ipotizzare che il palazzo sia privo di regolare autorizzazione edilizia.
Licenze mai trovate e documenti distrutti
La ricostruzione storica ha portato alla luce altre gravi anomalie: negli archivi comunali mancano numerose licenze relative alle costruzioni del Villaggio Coppola. Un documento del 2010 firmato da due funzionari del Comune affermava che le licenze erano state sequestrate nel 1970. Tuttavia, l’esame dei verbali non ha confermato né l’esistenza della licenza 149, né di altre relative alla famiglia Coppola.
Un altro elemento controverso riguarda l’incendio degli archivi comunali avvenuto nel 1970 durante una rivolta popolare. Secondo l'ex sindaco Luigi Petrella, tutte le pratiche edilizie dei Coppola sarebbero andate distrutte. Di quell’evento però non esiste alcuna documentazione ufficiale.
Transazione con lo Stato: ancora ombre
Nel 2005, la famiglia Coppola firmò un atto di transazione e permuta con lo Stato italiano, cedendo strutture pubbliche (tra cui caserme e scuole) a fronte del riconoscimento della proprietà di alcuni terreni. Tuttavia, le licenze edilizie relative agli immobili ceduti non sono mai state rinvenute, e secondo la Procura nessuna verifica urbanistica è stata mai effettuata prima dell’accordo.
Un caso di legalità sospesa
L’inchiesta sul Villaggio Coppola conferma uno scenario allarmante: oltre 50 anni di costruzioni abusive, documenti mancanti e controlli assenti. Oggi la Procura tenta di fare luce su una vicenda che mette in discussione non solo il passato, ma anche il presente e il futuro dell’edilizia nel territorio di Castel Volturno.