L'indagine partì nell'agosto 2020 il giorno in cui una pattuglia di carabinieri della compagnia di Capua si imbatté in un'auto con a bordo il prete, allora parroco di Presenzano, insieme a due ragazzi, adolescenti, in una zona isolata nei pressi del cimitero di Presenzano.
Oggi la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha chiesto, per don Gianfranco Roncone, otto anni e quattro mesi di carcere per il reato di violenza sessuale su un minore, all'epoca dei fatti 17enne. A don Roncone era contestato di aver abusato anche di un altro minore, ma per questo episodio la Procura ha invece chiesto l'assoluzione per non aver raggiunto la prova.
Entrambi i ragazzi sono di origine albanese. Il processo si sta svolgendo nel tribunale di Santa Maria Capua Vetere davanti al collegio della prima sezione presieduto da Giovanni Caparco; si tornerà in aula l'otto marzo per le discussioni dei difensori di don Roncone, gli avvocati Renato Jappelli e Dario Mancino.
Il sacerdote fu sospeso dalla Diocesi di Teano alla vigilia di Natale 2020 dopo l'apertura nei suoi confronti dell'inchiesta per abusi sessuali sui due minori (uno dei quali lo aveva denunciato dopo i fatti avvenuti nell'agosto 2020). Pochi mesi dopo, nell'aprile 2021, gli accertamenti della Procura e dei Carabinieri di Capua portarono don Roncone agli arresti domiciliari, poi revocati nel successivo mese di agosto in seguito all'incidente probatorio che aveva messo faccia a faccia il prete con i suoi due accusatori; durante il confronto emersero infatti alcune difformità nel racconto da parte di una delle due vittime, così il gip sostituì i domiciliari con la misura dell'obbligo di dimora nel comune di Sparanise, paese di residenza del sacerdote. Oggi don Roncone è libero da ogni misura.