Si è concluso con l'assoluzione di tutti gli imputati, al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il processo per le infiltrazioni camorristiche al comune di San Felice a Cancello ( CASERTA), che aveva portato nel maggio 2018 allo scioglimento dell'ente per condizionamento della criminalità, in particolare da parte del clan Zagaria. Il collegio ha assolto l'ex sindaco di San Felice a Cancello, nonché ex consigliere regionale Pasquale De Lucia, finito al centro di numerose inchieste e già condannato con sentenza definitiva a sette anni per corruzione nel maggio 2021 sempre in relazione alla gestione del comune di cui De Lucia è stato sindaco per due mandati.
Assolti anche Antonio Zagaria, fratello del capo del clan dei Casalesi Michele Zagaria, Rita Di Giunta, storica collaboratrice di De Lucia, e altre quattro persone, in particolare l'imprenditore Oreste Fabio Luongo, coinvolto anche in altre indagini sul clan dei Casalesi, l 'ex consigliere comunale di San Felice a Cancello Clemente Biondillo, Francesco Di Giunta e Giuseppe Alfonso Di Giunta, fratello e papà di Rita Di Giunta.
Accusa principale per tutti era quella di aver pilotato gli appalti del comune casertano facendoli aggiudicare alle aziende del clan Zagaria; I "registi" dell'operazione sarebbero stati dietro il pagamento di tangenti proprio De Lucia e Di Giunta, per i quali infatti la Dda di Napoli aveva invocato 14 anni di carcere (sei quelli richiesti per Antonio Zagaria), ma i giudici non hanno condiviso l 'ipotesi accusatoria, così come non hanno dato peso alle accuse del collaboratore di giustizia, sentito nel processo, Nicola Schiavone, figlio primogenito del capoclan dei Casalesi Francesco "Sandokan" Schiavone; Schiavone jr aveva raccontato come nel Comune di San Felice a Cancello vi fosse in passato un tecnico che aveva il compito di raccogliere le tangenti dai vari imprenditori e di distribuirli al clan. De Lucia ha sempre rispedito al mittente le accuse.